La legge di bilancio 2023 ha previsto nuovi aiuti per le famiglie che vivono in situazioni di disagio economico. Tra queste misure c’è la nuova carta risparmio spesa. Si tratta di una sorta di buoni spesa che saranno gestiti dai comuni.

Alla carta risparmio spese si affianca anche il nuovo reddito alimentare, che non ha nulla a che vedere con il reddito di cittadinanza. Il reddito alimentare, tuttavia, per adesso è previsto solo in una versione sperimentale ed allo scopo sono stanziati 1,5 milioni di euro (per il 2023) e 2 milioni di euro a decorrere (dal 2024).

La carta risparmio spesa 2023, perché non parte

La manovra di bilancio 2023 (commi 450 e 451) ha stanziato un fondo da 500 milioni di euro per sostenere le famiglie in difficoltà. Tali risorse sono destinate a finanziare la nuova carta risparmio spesa.

Un contributo da destinare alle famiglie con ISEE non superiore a 15.000 euro. Il beneficio è destinato all’acquisito di beni alimentari di prima necessità.

La stessa manovra di bilancio non dice nulla più in merito ma rimanda la definizione del tutto a un decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Ministro dell’economia e delle finanze. Un decreto che doveva essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della stessa legge di bilancio 2023 (quindi, entro 60 giorni dal 1° gennaio 2023) ma di cui ad oggi, 2 marzo 2023, non vi è ancora traccia.

Cosa c’è ancora da decidere

Il decreto attuativo della nuova carta risparmio spesa, dovrà in dettaglio andare a definire:

  • i criteri e le modalità di individuazione dei beneficiari, tenendo conto
    • dell’età dei cittadini
    • dei trattamenti pensionistici e di altre forme di sussidi e trasferimenti già ricevuti dallo Stato
    • della situazione economica del nucleo familiare, dei redditi conseguiti
    • nonché di eventuali ulteriori elementi atti a escludere soggetti non in stato di effettivo bisogno
  • l’ammontare del beneficio unitario
  • le modalità e i limiti di utilizzo del fondo e di fruizione del beneficio, da erogare sulla base di procedure di competenza dei Comuni di residenza
  • le modalità e le condizioni di accreditamento degli esercizi commerciali che aderiscono a Piani di contenimento dei costi dei generi alimentari di prima necessità.

La carta risparmio spesa sarà gestita dai Comuni. Sarà, dunque, al proprio comune di residenza che ci si dovrà rivolgere per la domanda. Bisognerà, però aspettare il decreto attuativo per capire come muoversi. Un decreto che, si spera, arrivi quanto prima visto già il periodo di forte difficoltà economica in cui si trovano numerose famiglie.