La carta del reddito di cittadinanza, in linea di principio, può essere utilizzata per l’acquisto di ogni genere di beni di consumo e servizi ad eccezione di quelli espressamente previsti dalla Legge.
Con la recente impennata dei prezzi dei carburanti, dovuta alla crisi ucraina e alle relative sanzioni imposta alla Russia, in molti si stanno chiedendo se con il reddito di cittadinanza è possibile pagare la benzina al distributore o se la normativa impone dei limiti in tal senso. Cerchiamo dunque di fare un po’ di chiarezza.

Reddito di Cittadinanza, cosa posso acquistare?

Il reddito di cittadinanza, si legge sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, consente l’acquisto di ogni genere di beni di consumo e servizi ad eccezione di alcune specifiche categorie.
In particolare, è vietato l’utilizzo del beneficio per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità nonché per l’acquisto dei seguenti beni e servizi:

  • acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali;
  • armi;
  • materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
  • servizi finanziari e creditizi;
  • servizi di trasferimento di denaro;
  • servizi assicurativi;
  • articoli di gioielleria;
  • articoli di pellicceria;
  • acquisti presso gallerie d’arte e affini;
  • acquisti in club privati.

Inoltre, è vietato l’utilizzo della Carta del reddito di cittadinanza all’estero e per gli acquisti on-line o mediante servizi di direct-marketing.

Posso utilizzare la carta per pagare la benzina?

Come già detto, con il reddito di cittadinanza è possibile effettuare tutti gli acquisti non espressamente vietati dalla normativa, e il carburante non rientra in questa lista. Si tratta, infatti, di un bene che oggi può essere considerato come di prima necessità, al pari degli alimenti o del vestiario.
Per tale motivo, possiamo affermare che il sussidio può essere utilizzato per effettuare il rifornimento di carburante alla propria auto.

È possibile pagare sia mediante la relativa carta di pagamento o in contanti, ovviamente entro il limite di prelievo consentito (100 euro per i nuclei familiari composti da un singolo individuo, incrementato in base al numero di componenti il nucleo).

 

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