Il canone RAI è una tassa “nazionale”. Gli introiti finiscono nella casse della televisione pubblica italiana.

Dal 2016, la riscossione da parte dello Stato avviene con addebito sulla bolletta della luce. Questo perché dal citato anno d’imposta è introdotta la presunzione secondo cui chi è intestatario di utenza elettrica domestica residenziale si presume anche possessore di un televisore. E visto che il presupposto del canone è proprio il possesso di TV, quindi, si è obbligati a pagare.

Parliamo di una tassa a tutti gli effetti.

Questo significa che chi non paga è evasore e soggetto a sanzioni (fino a 6 volte il canone).

A questo proposito ricordiamo anche che essendo una tassa, al pari degli altri tributi, il termine di prescrizione è stabilito in 10 anni. Dunque, l’Agenzia delle Entrate ha abbastanza tempo per procedere ad accertamenti verso i contribuenti italiani.

Canone RAI, quando non si paga

Sono previsti, tuttavia, casi di esenzione. E’ possibile, ad esempio, evitare l’addebito inviando all’Agenzia delle Entrate, una dichiarazione sostitutiva canone RAI, in cui si indica, sotto la propria responsabilità, che in famiglia non ci sono TV. Attenzione però a quanto si dichiara. L’eventuale falso è perseguibile penalmente.

Ci sono poi altri casi specifici in cui è ammesso non pagare il canone RAI.

La tassa non è dovuta dagli over 75 con reddito non superiore a 8.000 euro. Non pagano nemmeno il personale militare e civile delle forze NATO in Italia, i diplomatici, gli ufficiali consolari e il personale delle organizzazioni internazionali.

In entrambi i casi, tuttavia, l’esonero non è automatico. Occorre inviare all’Agenzia delle Entrate l’apposito modello.

Il trasferimento in altra regione

In caso di trasloco da un’abitazione all’altra o di trasferimento in altro comune o regione, nulla cambia in merito all’importo dovuto. Il canone RAI non è comunale o regionale ma, come detto, è nazionale.

L’importo attuale è tra i più bassi in Europa.

In Italia si pagano 90 euro annui, così addebitati:

  • 10 rate mensili da 9 euro ciascuno (da gennaio a ottobre) se il fornitore dell’utenza elettrica ha fatturazione mensile
  • oppure rate bimestrali da 18 euro ciascuna se il fornitore ha fatturazione bimestrale.

Ad ogni modo si fa strada la possibilità di un canone RAI regionale. Se la cosa si farà, allora ciascuna regione potrebbe poi stabilire eventuali riduzione ed ulteriori agevolazioni rispetto a quelle già previste a livello nazionale.