Un funzionario dell’Agenzia delle Entrate segnala l’illecito di monitor di videosorveglianza senza il pagamento del canone Rai. Il fatto è accaduto a Trabia, un funzionario dell’Agenzia delle Entrate ha eseguito due anni fa, un controllo in una banca e nel vedere il monitor di videosorveglianza che trasmetteva ciò che avveniva in banca ha pensato che poteva trasmettere anche canali televisivi. Si è rivolto agli impegnati della banca chiedendo la ricevuta del canone Rai. Gli impiegati increduli hanno cercato invano di dimostrare che il sistema a circuito chiuso impediva la visione televisiva, e che il monitor, in questione, serviva a sorvegliare.

Trattandosi di una banca, poi, l’ipotesi non appariva del tutto irreale.

La Commissione Tributaria condanna l’Agenzia delle Entrate

Ma non c’è stato nulla da fare, con irremovibile inflessibilità il finanziere ha fatto presente alle Entrate (allo Sportello Sat di Torino) la grave situazione di illiceità, ed esattamente che nella banca in questione vi era un monitor per la sorveglianza senza il pagamento del canone Rai. Nemmeno allo Sportello Sat devono aver colto la differenza tra un monitor e una Tv ed è partito un accertamento per 407,35 euro che la banca ha impugnato alla Commissione tributaria provinciale di Torino. La quale, con ironia, ha spiegato che un monitor non è “atto” a ricevere le emissioni televisive, quindi non è soggetto al canone Rai, come già chiarito al ministero dello Sviluppo economico nel 2012. E ha anche condannato, con sentenza depositata il 14 gennaio scorso, l’Agenzia delle Entrate (Direzione provinciale I di Torino) a pagare 300 euro di spese di giudizio. [tweet_box design=”box_09″ float=”none”]Il canone Rai non si paga sui monitor di sorveglianza[/tweet_box] Leggi anche: Canone Rai 2016 in bolletta: ecco le richieste delle società elettriche Canone Rai in bolletta: tutti i dubbi su ritardi, cambi gestore e omesso pagamento Canone RAI: ecco le novità del decreto attuativo