Tutte le cartelle esattoriali fino a mille euro emesse dal 2000 al 2010 sono stralciate. Lo prevede, come noto, la pace fiscale attuata con decreto dal precedente governo Conte. Fra i debiti contenuti nelle cartelle rientrano anche quelli per il canone Rai.

Capita però che alcuni contribuenti continuano a ricevere solleciti di pagamento del canone Rai anche in presenza di normativa di stralcio per i periodi compresi nella pace fiscale. Così una recente sentenza della Corte di Cassazione (numero 28369 del 5 novembre 2019) ha ribadito che i debiti di importo fino a mille euro richiesti dagli agenti della riscossione sono automaticamente annullati.

La sentenza della Cassazione

La sentenza della Cassazione non parla espressamente di canone Rai, ma è evidente che se questo costituisce un debito passato a ruolo fra i 2000 e 2010 si deve considerare annullato. Il contribuente non dovrà pertanto fare alcuna richiesta di cancellazione dei debiti essendo questi nulli. I ruoli dovrebbero essere eliminati automaticamente, già dalla fine dell’anno scorso. Se la cancellazione non fosse avvenuta o se c’è una causa in corso per questo tipo di cartelle esattoriali, allora i giudici stabiliranno l’annullamento del debito.

Canone Rai: dieci anni di condono

Per la precisione non è quindi il canone Rai che è stato stralciato, ma la cartella esattoriale emessa in conseguenza al mancato versamento dell’imposta. E, considerato che fino al 2010 l’importo medio del costo abbonamento Tv era circa di 100 euro all’anno, tali cartelle rientrano nei limiti previsti dalla legge per lo stralcio e successivo annullamento. La sanatoria rientra anche per coloro che hanno in corso un contenzioso col fisco o hanno avviato ricorso avverso la richiesta di pagamento del canone Rai. Per la Corte di Cassazione, anche in questo caso, interviene la cessazione della materia del contendere.

Canone Rai 2020

Anche per il 2020 l’importo del canone Rai sarà di 90 euro all’anno.

Salvo modifiche che potrebbero essere inserite nella manovra di bilancio allo studio del Parlamento, l’importo sarà suddiviso in rate da 9 euro mensili (comprensivo di IVA e tassa concessione governativa) per i primi 10 mesi dell’anno che verranno riscosse attraverso l’emissione delle bollette bimestrali dell’energia elettrica da parte del fornitore.

Sanzioni per chi non paga

Vale la pena ricordare che il presupposto per il quale bisogna pagare il canone RAI o abbonamento TV scaturisce dal regio decreto n. 246 del 1938 che sancisce l’obbligo di pagamento per chiunque possieda o detenga un impianto atto alla ricezione di canali radiotelevisivi. Per chi non paga il canone, le multe vanno da 200 a 600 euro, ma si rischia anche la denuncia penale qualora vengano presentate false dichiarazioni per ottenere l’esenzione al pagamento dell’abbonamento Tv o se l’utente paga solo l’importo in bolletta elettrica escludendo la quota relativa al canone Rai.