Quante cose nella parola destino: probabilità, coincidenze, lotta, libero arbitrio, caso, fortuna, fatalità, selezione. Ogni volta davanti a un bivio il destino ci mostra tutto il suo ventaglio di varietà, ferocia e bellezza“, afferma Fabrizio Caramagna. Il destino di ognuno di noi, d’altronde, è un’incognita. Non possiamo sapere cosa ci riserverà il futuro.

Una situazione che coinvolge gli ambiti più disparati della nostra vita, a partire da quella privata fino ad arrivare a quella lavorativa. Ma non solo, anche le leggi e la burocrazia possono registrare nel corso degli anni notevoli cambiamenti.

Basti pensare al canone Rai che potrebbe essere abolito oppure subire un aumento dell’importo da pagare non indifferente. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Tassa sulla TV di Stato: verso l’addio all’addebito in bolletta

Tra le tasse più odiate dagli italiani, il canone Rai deve essere pagato ogni anno da tutti coloro che hanno un contratto di fornitura di energia elettrica e un televisore in casa. Dal 2016 il pagamento di tale tassa viene addebitato direttamente in bolletta. A partire dal prossimo anno, però, molto probabilmente non sarà più così. Come dichiarato dal ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, in occasione di un evento elettorale della Lega a Roma, infatti:

“Quest’anno io mi sono preso la responsabilità enorme, e ho preso un sacco di critiche chiaramente da tutti, perchè siamo arrivati ed è rimasto in bolletta, se no saltava tutto, ma diventa chiaro che dalla bolletta il canone Rai dovrà uscire e quindi l’anno prossimo bisognerà trovare un altro strumento”.

Stando alle parole di Giorgetti, quindi, a partire dal 2024 il canone Rai non sarà più addebitato direttamente in bolletta. Anche l’Europa, d’altronde, ha bocciato tale modalità di riscossione, perché considerata contraria al principio di trasparenza verso gli utenti. Per questo motivo la commissione europea ha invitato l’Italia a trovare al più presto una soluzione alternativa.

Canone RAI 2024, se non viene abolito aumenterà: ecco perché

Diverse le ipotesi in ballo, come ad esempio la possibilità di far pagare il canone Rai in sede di dichiarazione dei redditi oppure tornare al bollettino come avveniva prima del 2016. Non si esclude, inoltre, la possibilità che tale tassa sia abolita. A renderlo noto il segretario della Lega Matteo Salvini che, ai microfoni di Telelombardia, ha affermato:

Ci sarà da fare una riflessione sul canone, su quello che costa la Rai, su certi super stipendi e sugli agenti esterni”. Per poi aggiungere: “Bisogna togliere il canone Rai dalla bolletta e lavorare per ridurlo, abbassarlo o, come in altri Paesi europei, per eliminarlo“. “Va ripensato profondamente il ruolo del servizio pubblico” anche guardando come funziona “in altri Paesi europei”.

Partendo da questo presupposto, quindi, il governo Meloni sembra pronto ad abolire o perlomeno apportare delle modifiche al canone Rai. La speranza dei cittadini è che tale voce sia abolita, in modo tale da non pesare sulle tasche delle famiglie italiane. Nel caso in cui il canone Rai non dovesse essere abolito, inoltre, si teme di dover fare i conti con un aumento della tassa da pagare.

Senza l’addebito in bolletta, infatti, l’importo del canone Rai potrebbe aumentare al fine di compensare i rischi di evasione, proprio come avveniva prima del 2016. Al momento comunque si tratta solo di ipotesi. Per sapere quale sarà effettivamente il destino del canone Rai, infatti, bisogna attendere le prossime mosse dell’esecutivo.