La speranza di vita resta ferma, anzi scende per effetto della più alta mortalità causata dalla pandemia. Le pensioni però cambiano e dal 2023 ci saranno grosse novità per quelle anticipate.

Il governo lavora infatti a ridimensionare il ventaglio delle “deroghe” alla riforma Fornero. Opzione Donna dovrebbe finire la sua corsa il 31 dicembre 2022, così come Quota 102 e anche le pensioni di anzianità dei militari.

Speranza di vita ferma, pensioni no

Come precisato dall’Inps con la circolare n. 28 del 18 febbraio 2022 la speranza di vita non cambia e fino al 2024 le pensioni ordinarie non subiranno variazioni.

Per due anni ancora si potrà andare in pensione a 67 anni o con 42 anni e 10 mesi di contributi (12 mesi in meno per le donne) indipendentemente dall’età.

La corsa al rialzo dell’età pensionabile riprenderà, quindi, nel 2025 (3 mesi in più) per raggiungere il limite fissato dalla Fornero a 68 anni nel 2031. Da lì in avanti gli incrementi, sempre legati alla speranza di vita, passeranno da 3 mesi a 2 mesi ogni biennio fino al 2054.

Le pensioni anticipate, però, subiranno una metamorfosi, così come velatamente espresso dal premier Mario Draghi. Non potendo più consentire scostamenti di bilancio e per mantenere in equilibrio la spesa previdenziale, sarà necessario rivedere l’età pensionabile.

Come cambieranno le uscite anticipate

Le intenzioni del governo sono quelle di concedere la pensione anticipata a tutti a partire dai 64 anni, ma col ricalcolo contributivo dell’assegno. I sindacati vorrebbero l’uscita a 62 anni e quota 41 per tutti.

Le parti restano ancora distanti, ma è del tutto evidente che si voglia alzare l’età pensionabile. La fine di quota 100 e l’introduzione di quota 102, anche solo per 12 mesi, ha già dato un segnale evidente di quello che verrà.

Benché l’alta mortalità causata dal covid ha ridotto le speranze di vita degli italiani di 1,2 anni per una vita media che oggi si attesta intorno agli 82 anni (79,7 per gli uomini e 84,4 per le donne), l’età delle pensioni anticipate aumenterà.

Opzione Donna è destinata a sparire o cambiare pelle. Così come le pensioni di anzianità dei militari a 58 anni con 35 di contributi versati. Privilegi che non trovano più giustificazione al giorno d’oggi.