Il bonus sud è un credito d’imposta che spetta per gli investimenti in beni strumentali destinati a strutture produttive situate nel Mezzogiorno d’Italia. Non tutto il territorio del Mezzogiorno è agevolato allo stesso modo. Infatti, sulla base delle normativa europea, alcune Regioni possono beneficiare di condizioni agevolative migliori rispetto ad altre.

Ecco perchè.

Il bonus sud

Il bonus investimenti al Sud o credito d’imposta Mezzogiorno, è stato istituito con i commi 98-108 della Legge n° 208/2015, Legge di bilancio 2016. L’agevolazione è stata introdotta ricalcando in parte alcuni bonus già in essere negli anni precedente, si pensi al credito d’imposta istituito con la Legge 296 del 2006.

Il bonus consiste in un credito d’imposta riconosciuto in favore delle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nel Mezzogiorno d’Italia. Il credito d’imposta spetta nelle seguenti percentuali: 45% per le piccole imprese (costi ammissibili 3 mln), 35% per le medie (10 mln) e 25 % per le grandi (15 mln).

Il bonus scende al 30, 20 e 10% rispettivamente per le piccole, medie e grandi imprese situate nelle regioni di Abruzzo e Molise. Nelle Zone ZES, il bonus è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti entro il 31 dicembre 2022. Nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 50 milioni di euro.

L’agevolazioni in esame è riconosciuta nel rispetto:

  • della Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020, approvata con la decisione C(2014) 6424 final del 16 settembre 2014 della Commissione europea, nonché
  • nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dal regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione del 17
    giugno 2014.

Alcune Regioni prendono più di altre. Ecco perchè

Con l’intervento dell’ultima Manovra finanziaria (Legge n°234/2021), anche per gli investimenti effettuati in Molise, varranno le seguenti aliquote agevolative rafforzate: 45% per le piccole imprese (costi ammissibili 3 mln), 35% per le medie (10 mln) e 25 % per le grandi (15 mln).

Questo perchè la norma agevolativa ora richiama la nuova Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

Per la determinazione del crediti d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno resta ferma l’applicazione della misura massima consentita dalla vecchia Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020 C(2014) 6424 final del 16 settembre 2014, come modificata dalla decisione C(2016) 5938 final del 23 settembre 2016.

Infatti, la norma in esame mantiene ancora tale riferimento per l’individuazione delle percentuali agevolative massime.

Le regioni assistite. Differenze sui territori agevolati.

La nuova Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 ricomprende la regione Molise tra le aree in deroga ai sensi della lettera a), dell’articolo 107, paragrafo 3, del TFUE. Le zone della regione Abruzzo, rientrano, invece, tra quelle assistite in deroga ai sensi della lettera c), del citato articolo 107, paragrafo 3.

Cosa ambia tra Regioni assistite ai sensi della lettera a), dell’articolo 107, paragrafo 3, del TFUE e quelle assistite in deroga ai sensi della lettera c), del citato articolo 107, paragrafo 3?

Ebbene, la differenza sta nel fatto che per le prime sono agevolati gli investimenti effettuati sull’intero territorio regionale, rispetto alle zone assistite in deroga ai sensi della lettera c), del citato articolo 107, paragrafo 3 nelle quali sono agevolate parti ben precise di territorio.

Tali zone sono ben individuate anche nel modello di richiesta del credito d’imposta in esame.