Il “bonus Renzi” è, sostanzialmente, un credito Irpef fino ad un massimo di 960 euro.

Esso spetta, attualmente, ai:

  • Titolari di redditi da lavoro dipendente;
  • Alcune categorie di titolari di redditi assimilati.

Con redditi:

  • Non superiori a 26.600 euro;
  • Non inferiori a 8.174 euro “soglia della cosiddetta no tax area”.

Per redditi compresi tra 24.600 e 26.600 euro, invece, spetta un credito inferiore a 960 euro, ed esso si calcola come il rapporto in cui al numeratore avremo la differenza del reddito massimo (26.600 euro) meno il reddito complessivo percepito (comunque superiore a 24.600 euro) x 960 e al denominatore 2.000.

Se tali presupposti non sussistono, o se sono venuti a mancare durante l’anno d’imposta in questione, bisogna darne comunicazione al proprio datore di lavoro e all’INPS, che provvederanno a non riconoscerlo più.

Le criticità del bonus Renzi

Una delle più grandi criticità del bonus è il fatto di essere stato riconosciuto, in via automatica, a tutti i lavoratori dipendenti e ad alcune categorie di redditi assimilati, senza iniziale richiesta dei potenziali aventi diritto.

In tal modo, è compito di chi ha ricevuto il bonus preoccuparsi di verificare l’effettiva sussistenza dei presupposti alla base di questo credito e, eventualmente, comunicarne la rinuncia e la restituzione di quanto impropriamente percepito.

Ciò a valere sia per i soggetti con redditi superiori a 26.600 euro, sia per i soggetti con redditi inferiori a 8.174 euro.

Proposte di modifica

A quanto pare, secondo le ultime indiscrezioni da fonti vicine al governo, si starebbe pensando ad una rimodulazione degli importi del bonus Renzi, i quali, a partire dal primo gennaio 2020, potrebbero essere decisamente più alti, oltre che riconosciuti a una più amplia platea di beneficiari.

In sostanza:

  • La soglia di reddito dovrebbe essere decisamente più alta, comprendendo, anche, i soggetti che percepiscono redditi fino a 35 mila euro l’anno.
  • Per la fascia di reddito compresa tra i 26.600 euro e i 35 mila euro verrebbe innalzato il bonus. Si parla di circa 40 / 50 euro al mese in più, che si andranno ad aggiungere agli attuali 80 euro. Dunque, un nuovo bonus di circa 130 euro al mese.

Infine, per superare la criticità sopra esposta, il Bonus Renzi a partire dal primo gennaio 2020, potrebbe essere trasformato da Credito Irpef in detrazione fiscale.

In questo modo, sostanzialmente, esso potrà diventare una misura al pari delle altre detrazioni fiscali (come, ad esempio, avviene per le detrazioni del 19% per le spese sanitarie), superando, così, l’inconveniente del ricalcolo a fine anno del reddito percepito e dell’eventuale restituzione, in caso di mancanza dei requisiti reddituali sopra esposti.

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