Vi dirò il mio segreto per liberare la mente dai pensieri negativi. Quando un tale pensiero entra nella mia mente, lo visualizzo come se fosse scritto su un pezzo di carta. Quindi gli do mentalmente fuoco e lo visualizzo mentre brucia fino a diventare cenere. Il pensiero negativo è distrutto, e non entrerà più“, affermava Bruce Lee.

Ognuno di noi ha dei propri metodi per cercare di allontanare i pensieri negativi, lasciando invece spazio a quelli positivi. Più facile a dirsi che a farsi.

Non sempre, infatti, si riesce a trovare da soli la strada giusta da percorrere per raggiungere tale obiettivo. Anzi, presi dalla frenesia della vita quotidiana può capitare di cadere in stati di ansia e depressione.

In tale ambito, pertanto, può rivelarsi utile rivolgersi a uno psicologo, in grado di garantire un valido sostegno. Per beneficiare di tale aiuto, però, bisogna sborsare del denaro. Non tutti, purtroppo, dispongono della liquidità necessaria ad affrontare tali spese. Ecco quindi che a rivestire un ruolo importante sono degli aiuti ad hoc come il bonus psicologo. Una misura particolarmente apprezzata, di cui non tutti i soggetti richiedenti hanno potuto utilizzare. Ma per quale motivo? Scopriamolo assieme!

Bonus psicologo: chi ne ha diritto e requisiti

Il bonus psicologo è stato introdotto con l’intento di garantire un sostegno a coloro che hanno maggiormente avvertito l’impatto degli eventi che hanno segnato negativamente gli ultimi anni, come ad esempio il Covid e l’aumento generale dei prezzi. Consiste, in pratica, in un aiuto economico fino a 50 euro a seduta, per un valore massimo pari a 600 euro.

Ne hanno diritto coloro che risiedono in Italia, a patto di presentare un Isee pari a massimo 50 mila euro. I soggetti interessati e aventi diritto hanno dovuto presentare apposita richiesta entro lo scorso 24 ottobre 2022. Una volta chiuso il termine ultimo entro cui poter avanzare la domanda, l’Inps ha provveduto a esaminarle per poi approvare le graduatorie regionali che hanno stabilito chi ha diritto o meno a tale contributo.

Bonus psicologo 2023: perché la tua domanda è stata scartata

Nel corso del 2022 ben 400 mila persone hanno richiesto il bonus psicologo. Di queste ne hanno beneficiato solo 41 mila, ovvero circa uno su dieci. Il motivo per cui la domanda di molti risulta scartata è da rinvenire nell’insufficienza di fondi. L’anno scorso i fondi messi a disposizione per il bonus psicologo erano pari a 25 milioni di euro. Questi soldi, però, non sono bastati a soddisfare le esigenze di tutti i soggetti richiedenti. Tale misura è stata inoltre prolungata per gli anni successivi, mettendo a disposizione per il 2023 solo 5 milioni di euro. A tal proposito Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, in commissione Affari sociali della Camera ha ricordato come:

“in considerazione dell’aumento delle condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, soprattutto post Covid. Per l’accesso al bonus per il 2023 è in corso l’adozione del decreto interministeriale volto a rideterminare i tempi per la presentazione delle domande, gli importi del contributo e i tempi per il suo utilizzo”

Al momento, infatti, non è ancora possibile presentare domanda per tale contributo. Stando alle prime stime, però, è facile intuire come saranno ancora meno le persone che potranno beneficiare del bonus psicologo. Visto l’alto numero di esclusi del 2022 e la necessità di garantire un supporto psicologico a un ampio numero di persone, pertanto, non si esclude la possibilità che il fondo sia rimpolpato entro la fine del 2023.