“Buongiorno,

tempo fa lessi un articolo nel quale veniva confermato che installando una porta blindata, oltre che godere della detrazione del 50% in 10 anni, fosse possibile sfruttare anche il bonus mobili ed elettrodomestici. L’articolo tuttavia era datato 2019 per cui mi domandavo: se è tale possibilità è stata prorogata ed è ancora vero nel 2021? È prevista proroga anche al 2022 per quanto noto fino ad oggi?

La ringrazio anticipatamente per la cortese risposta”.

La risposta

Dal 2019 ad oggi, in materia di bonus e detrazioni, molti sono stati gli interventi messi in atto dal legislatore.

Il bonus mobili, di fatto, è stato riconfermato nel 2021, ma dalle spese agevolabili attualmente sono esclusi gli acquisti di pavimentazioni (per esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo e di porte. Per l’acquisto e l’installazione di una porta blindata, tuttavia, ci sono altri sconti a cui il contribuente può fare ricorso, ma solo in presenza di determinati requisiti.

Vediamo quali.

Bonus mobili 2021: cos’è e come funziona

Chi intende ricorrere al bonus mobili, in presenza di tutti i requisiti richiesti, ha diritto ad una detrazione Irpef del 50% sugli acquisti riconosciuti come agevolabili. Si tratta, nello specifico, di spese per mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga). Tutti destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.

L’agevolazione spetta anche per gli acquisti effettuati nel 2021, ma può essere richiesta solo da chi ha realizzato un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio 2020.

Come accadeva nel 2019, lo sconto Irpef del 50% va ripartito tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo ed è calcolato su un ammontare complessivo elevato a 16.000 euro nel 2021. Per usufruire dell’agevolazione è necessario che la data di inizio lavori sia anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici.

La data di avvio potrà essere provata dalle eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie, dalla comunicazione preventiva all’Asl (indicante la data di inizio dei lavori), se obbligatoria, oppure, per lavori per i quali non siano necessarie comunicazioni o titoli abitativi, da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Bonus mobili: le spese ammesse

La detrazione spetta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 per l’acquisto di

  • mobili nuovi;
  • grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+, (A o superiore per i forni e lavasciuga), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica.

A titolo esemplificativo, rientrano tra i mobili agevolabili:

  • letti e armadi;
  • cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie e comodini;
  • divani, poltrone e credenze;
  • materassi e apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

Non sono agevolabili, come già detto sopra, gli acquisti di porte, di pavimentazioni (per esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.

Nell’importo delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici possono essere considerate anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati. Le stesse spese sono però ammesse solo se sostenute con le modalità di pagamento richieste per fruire della detrazione (bonifico, carte di credito o di debito).

Come cambia il bonus mobili nel 2022

Il Governo di Mario Draghi, a lavoro sulla manovra 2022, ha deciso di prorogare il bonus mobili anche per il prossimo anno. A partire da gennaio, però, varranno delle regole diverse per la detrazione. In particolare:

  • il bonus verrà esteso per tre anni, fino al 2024;
  • il tetto di spesa sarà abbassato, passando dai 16mila euro del 2021 ai 5mila euro del 2022.

Bonus porta blindata: quali sono le agevolazioni riconosciute per l’acquisto e l’installazione

Pur non essendo contemplato esplicitamente nel bonus mobili, l’acquisto di una porta blindata riconosce comunque una serie di incentivi.

Nello specifico, le misure agevolative che coprono anche le spese per l’installazione di una porta blindata sono:

  • il pacchetto agevolazioni per il recupero del patrimonio edilizio, il cd. bonus ristrutturazioni, che contiene al suo interno il cd. bonus sicurezza;
  • gli sconti previsti dall’ecobonus. 

Per ogni detrazione, ovviamente, valgono regole, limiti e requisiti ben precisi.

Agevolazioni per il recupero del patrimonio edilizio: le novità 2021 – 2022

Grazie alle agevolazioni per il recupero del patrimonio edilizio è possibile oggi detrarre dall’Irpef una parte dei costi sostenuti per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali situati nel territorio dello Stato. Disciplinata dall’art. 16-bis del Dpr 917/86, per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2021 la detrazione è stata elevata al 50% e il limite massimo di spesa è stato fissato pari a 96.000 euro.

Come stabilito dal decreto Rilancio (decreto-legge n. 34 del 2020), i soggetti che negli anni 2020 e 2021 hanno sostenuto spese per gli interventi di ristrutturazione edilizia possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente per:

  • contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto;
  • cessione di un credito d’imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

A questo pacchetto di incentivi ormai da tempo ci si riferisce usando il termine “bonus ristrutturazioni”, che dovrebbe essere confermato dalla legge di bilancio 2022. Di questi incentivi possono usufruire tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato. L’agevolazione spetta non soltanto ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese (locatari, familiare convivente, componente dell’unione civile etc.).

Bonus sicurezza: come chiedere lo sconto per l’acquisto e l’installazione di una porta blindata

All’interno degli sconti previsti dal bonus ristrutturazione rientra, come già accennato sopra, anche il bonus sicurezza.

Ora, i lavori sulle singole unità immobiliari per i quali spetta l’agevolazione fiscale sono quelli rientranti in interventi di:

  • manutenzione straordinaria;
  • restauro e risanamento conservativo;
  • ristrutturazione edilizia.

Nella categoria delle ristrutturazioni, come ha chiarito l’Agenzia delle Entrate, rientrano anche gli interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi. Per “atti illeciti” si intendono quelli penalmente illeciti (per esempio, furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti).

In questi casi, la detrazione è applicabile unicamente alle spese sostenute per realizzare interventi sugli immobili, solo se rivolti a
trasformare un fabbricato mediante un insieme di opere che possono portare a un fabbricato del tutto o in parte diverso dal precedente. Per questo motivo non è coperto dal bonus, per esempio, il contratto stipulato con un istituto di vigilanza, ma vi rientra sicuramente l’installazione di una porta blindata (così come l’apposizione di grate sulle finestre, la sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini etc.).

Bonus port blindata: può essere richiesto l’utilizzo dell’ecobonus?

L’acquisto di una porta blindata, per concludere, può rientrare anche tra quelli ammessi al cd. ecobonus per gli interventi di riqualificazione energetica di un immobile. In particolare, se la porta serve a garantire un migliore isolamento termico, allora – proprio come la sostituzione degli infissi – darà diritto allo sconto riconosciuto in questi casi.

L’agevolazione consiste in una detrazione dall’Irpef o dall’Ires ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. Per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, per altri spetta nella misura del 50%.

In generale, gli sconti sono riconosciuti per:

  • la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
  • il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni – pavimenti – finestre, comprensive di infissi);
  • l’installazione di pannelli solari;
  • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

I requisiti energetici specifici che devono essere rispettati, anche nel caso delle porte blindate, sono contenuti nell’allegato E del dl 6 agosto 2020. Condizione indispensabile per fruire dell’agevolazione è comunque quella che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale.

L’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2021. Il Governo Draghi, comunque, ha deciso di stabilizzare fino al 2024 l’ecobonus (insieme al sismabonus e ai bonus ristrutturazione ordinari). Condizioni e regole dovrebbero rimanere le stesse nel prossimo anno, anche se è meglio aspettare l’emanazione definitiva della legge di bilancio per avere la sicurezza.