Un bonus ai pensionati ed ai lavoratori dipendenti da ben 8 miliardi di euro complessivi. Con i Sindacati che, al riguardo, puntano così al colpo grosso. Proprio per gli aumenti in busta paga a favore dei lavoratori a partire dal prossimo anno grazie alla riduzione del cuneo fiscale. Ma anche più soldi ogni mese sul cedolino dei pensionati.

Perché quello relativo al bonus ai pensionati ed ai lavoratori dipendenti da 8 miliardi di euro è per ora solo un’ipotesi. In quanto ancora il Governo italiano deve decidere come destinare queste ingenti risorse.

In ballo, infatti, c’è la riduzione del cuneo fiscale, dalla quale le imprese resterebbero tagliate fuori. Se la proposta dei Sindacati dovesse passare.

Bonus ai pensionati ed ai lavoratori dipendenti da 8 miliardi di euro, i Sindacati puntano al colpo grosso

Al riguardo è lecito attendersi che il bonus ai pensionati ed ai lavoratori dipendenti ci sarà. Ma non sarà nella misura piena così come richiesto da Cgil, Cisl e Uil. Perché, tra l’altro, in questi 8 miliardi di euro potrebbe rientrare pure la riduzione o addirittura l’abolizione dell’Irap.

Quindi, sul bonus ai pensionati ed ai lavoratori dipendenti, e sulla riduzione delle tasse per le imprese, la partita è ancora aperta. Tutto è praticamente ancora in gioco considerando anche il fatto che tra il Governo italiano ed i Sindacati i tavoli di confronto istituiti non sono uno, ma ben due. Ovverosia, uno per le pensioni. Così come è riportato in questo articolo. Ed uno proprio sul tema relativo al Fisco.

Perché destinare 8 miliardi di euro di taglio delle tasse al lavoro ed alle pensioni

Sul perché destinare 8 miliardi di euro al taglio delle tasse su lavoro e pensioni, la risposta arriva direttamente dal leader della Cgil Maurizio Landini. Secondo il numero uno del Sindacato, infatti, la scelta di destinare tutti gli 8 miliardi euro, proprio per il bonus ai pensionati ed ai lavoratori dipendenti, si spiega non solo con la recente crescita dei prezzi.

A causa dell’impennata dei costi energetici. Ma anche con il fatto che in questi anni c’è stata in Italia una sensibile perdita del potere d’acquisto tanto per i salari quanto per le pensioni.