Mentre molti professionisti aspettano ancora il bonus di maggio, brutte notizie provengono dalle indiscrezioni sul contenuto del decreto agosto: tra i grandi assenti ci sono proprio i bonus per i lavoratori a partita IVA, a differenza di quanto si era inizialmente sperato.

Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha confermato l’obiettivo annunciato per la manovra estiva: sostenere lavoratori e imprese nella ripresa dopo il difficile periodo di chiusura forzata. A questo sarà destinata, ha dichiarato il ministro, la gran parte dei 25 miliardi a disposizione.

La copertura, dunque, appare ridimensionata rispetto ai due precedenti decreti emanati in piena emergenza. Quali misure ne faranno le spese?

Pochi bonus per le partite IVA nel decreto agosto ma resta la cassa integrazione

Alcune imprese e lavoratori tireranno un sospiro di sollievo nel sapere che è stata prorogata la cassa integrazione. In programma al tempo stesso incentivi per le aziende che rinunciano a questo ammortizzatore e che invece assumono nuove risorse.

Non sfugge invece l’assenza del bonus partita IVA, sulla scia di quanto accaduto nei mesi appena trascorsi: non ci saranno i mille euro di bonus ma neppure 600 come a marzo. Tutti in scadenza a luglio quindi, come hanno scritto alcuni giornali? Uno spiraglio viene lasciato aperto dal ministro Catalfo secondo cui è “ipotizzabile il prolungamento del bonus” dei 600 euro per alcuni settori, si pensa in particolare ai lavoratori dello spettacolo e del turismo, che sono tra le categorie maggiormente penalizzate dalla sospensione di tante attività a causa del Coronavirus. Ma siamo appunto nel campo delle possibilità e, nella migliore delle ipotesi, la conferma del bonus autonomi per un’altra mensilità ad agosto riguarderebbe una platea molto ristretta di beneficiari.

Che fine fanno REM, contributo a fondo perduto e bonus baby sitter?

Ma i titolari di partita IVA potrebbero non essere gli unici a trovarsi di fronte a rubinetti chiusi.

Cattive notizie anche per i percettori del reddito di emergenza: la domanda per il sussidio, che può prevedere un sussidio da 400 a 800 euro per due mensilità, scade il 31 luglio e non sembra ci siano margini per una proroga o rinnovo della misura. A dire il vero comunque, ad oggi, le richieste sono state decisamente inferiori alle aspettative: stando ai dati Inps aggiornati allo scorso 7 luglio, le domande per il REM si sono fermate a 478.206, cifra molto lontana dalle 868 mila che il Governo aveva ipotizzato come proiezione.

Ma c’è un altro aiuto importante, questa volta rivolto alle famiglie, in scadenza il 31 luglio 2020: il bonus baby sitter. Chi manda i figli nei centri estivi ad agosto potrebbe doverlo fare di tasca propria.

Saltano, a quanto pare, anche i contributi a fondo perduto Inps per professionisti, artigiani, commercianti e imprese. Il termine ultimo è confermato al 13 agosto (spostato al 22 solamente per gli eredi).

Da ultimo non sembrano esserci conferme neppure il bonus lavoratori agricoli: i braccianti hanno ricevuto 600 euro per i mesi di marzo e aprile, scesi a 500 per maggio ma potrebbero non avere altri sussidi di questo tipo a fine estate.