Mio marito sta pagando le spese di ristrutturazione su una casa che abbiamo in comproprietà. Nel senso che le fatture di spesa sono a lui intestate e i bonifici da lui fatti direttamente. Io ho pagato solo il compenso al tecnico che ci segue i lavori. Ora dobbiamo acquistare mobili per arredare questa casa. L’acquisto lo vorrei fare a nome mio. Quindi, fatture a me intestate e il pagamento lo farò con la mia carta. Chiedo se in questo caso, nonostante la ristrutturazione la stia pagando mio marito, io posso godere del bonus mobili.

In pratica lui avrebbe la detrazione per ristrutturazione 50% e io il bonus mobili 50%. E’ possibile fare questo oppure visto che è lui a pagare le spese di ristrutturazione (tranne il compenso al tecnico) è anche solo lui che potrà avere il bonus mobili e, quindi, meglio che gli acquisti li faccia a suo nome?

Il quesito è giunto questa mattina in redazione e rispondiamo al lettore.

Il requisito per avere il bonus mobili

Il bonus mobili e grandi elettrodomestici consiste una detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto di tali beni destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione edilizia.

In sostanza per avere la detrazione per i mobili è anche necessario che si goda dell’altra detrazione 50% per i lavori di ristrutturazione (detrazione per interventi finalizzati al recupero del patrimonio edilizio). La detrazione bonus mobili, come quella per la ristrutturazione si gode in 10 quote annuali di pari importo.

C’è però una sostanziale differenza. Mentre per la detrazione spese di ristrutturazione c’è possibilità di opzione per sconto o cessione del credito, questo non è possibile (e non lo è mai stato possibile) per il bonus mobili.

D’altronde, dal 17 febbraio 2023, il decreto-legge n. 11 del 2023 ha deciso lo stop della cessione del credito e sconto in fattura anche per il bonus ristrutturazione e altri bonus edilizi.

La soluzione al quesito

Per avere il bonus mobili è necessario che la spesa per l’acquisto di tali beni sia pagata con strumenti tracciabili (bonifico ordinario, carta credito o debito, ecc.). Non sono ammessi assegni o contanti.

Venendo al quesito del lettore, come detto, per avere la detrazione per acquisto di letti, armadi, ecc. è necessario che si abbia anche la detrazione per spese di ristrutturazione. Senza quest’ultimo non può esistere anche il bonus mobili.

Quindi, può avere il bonus mobili solo chi ha anche il bonus ristrutturazione. Ed il bonus ristrutturazione lo ha chi effettivamente paga le spese della ristrutturazione. Ciò significa che per avere la detrazione per i mobili è necessario che l’acquisto di questi beni sia pagato dallo stesso soggetto che paga la ristrutturazione. Nel quesito, il marito.

Tuttavia, dalle FAQ disponibili nella guida bonus mobili dell’Agenzia Entrate, risulta che

può avere il bonus mobili anche il contribuente che ha pagato solo gli oneri di urbanizzazione per gli interventi edilizi realizzati o anche solo una parte delle spese dei lavori o solo il compenso del professionista.

Dunque, la soluzione al quesito della nostra lettrice c’è ed è a suo favore. La moglie, avendo pagato le spese del professionista (la fattura del tecnico) può avere il bonus mobili. Pertanto, il marito avrà la detrazione per ristrutturazione 50% sulle spese sostenute per la ristrutturazione e la moglie può avere il bonus mobili sulle spese da essa stesa sostenute per l’acquisto di tali beni.