Il bonus mobili 2022 ha delle novità rispetto alle edizioni trascorse. Oltre al nuovo limite massimo di spesa su cui applicare la detrazione cambiano anche le lettere dell’etichetta energetica di riferimento laddove oggetto dell’acquisto siano grandi elettrodomestici.

Ciò in virtù del fatto che, alcuni elettrodomestici, a partire dallo scorso 1° marzo 2021, sono tornati ad essere classificate in base a una scala compresa tra A (massima efficienza) e G (bassa efficienza), in sostituzione della precedente classificazione che prevedeva una scala da classe “A “con tre più” (A+++) a G.

La rimodulazione trova ragione nel fatto che il progressivo moltiplicarsi delle classi A+, A++ e A+++ ha spinto la Commissione europea ad adottare una classificazione più semplice, per evitare disorientamento fra i consumatori.

Il bonus mobili 2022, come cambia il limite di spesa

Il bonus mobili e grandi elettrodomestici si sostanzia in una detrazione IRPEF 50% da godere in 10 quote annuali di pari importo. Spetta laddove, chi li acquista, sta eseguendo lavori di ristrutturazione per i quali gode della relativa detrazione fiscale (c.d. bonus ristrutturazione).

Il beneficio è prorogato, dalla manovra di bilancio 2022, anche per le spese 2022, 2023 e 2024. La stessa manovra ha ridotto il limite massimo di spesa su cui calcolare lo sgravio, portandolo a 10.000 euro per le spese 2022 (in luogo dei precedenti 16.000 euro del 2021) ed a 5.000 euro (per le spese 2023 e 2024).  Per le spese 2020 il limite era stabilito a 10.000 euro.

Riepilogando:

  • per le spese fatte fino al 31 dicembre 2020 – limite massimo di spesa 10.000 euro (detrazione massima spettante 5.000 euro)
  • spese fatte dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021– limite massimo di spesa 16.000 euro (detrazione massima spettante 8.000 euro).
  • spese fatte dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 – limite massimo di spesa 10.000 euro (detrazione massima spettante 5.000 euro).
  • per spese fatte nel 2023 e 2024 – limite massimo di spesa 5.000 euro (detrazione massima spettante 2.500 euro).

Cosa c’è da sapere

Il limite di spesa si riferisce alla singola unità immobiliare.

Ciò sta, quindi, significando che se, il contribuente esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.

Si tenga presente che il bonus mobili per le spese fatte nel 2022 spetta a condizione che l’intervento di ristrutturazione edilizia sia iniziato non prima del 1° gennaio 2021. Così come per le spese fatte nel 2021 il bonus spetta a condizione che l’intervento di ristrutturazione edilizia sia iniziato non prima del 1° gennaio 2020.

La classe energetica degli elettrodomestici prima delle novità

L’agevolazione fiscale compete a fronte di spese sostenute per acquisto di mobili nuovi e di grandi elettrodomestici. Con riferimento ai mobili, rientrano nel bonus fiscale ad esempio: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione.

In merito agli elettrodomestici nuovi, prima delle rimodulazione delle classi di cui in premessa, la normativa stabiliva che, ai fini del bonus mobili, l’acquisto doveva riguardare elettrodomestici nuovi

di classe energetica non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), come rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo.

Bonus mobili 2022, le novità per gli elettrodomestici

A seguito della riclassificazione, la guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate, chiarisce che al bonus mobili 2021, 2022 ed edizioni successive sono ammessi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla classe

  • A per i forni
  • E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie
  • F per i frigoriferi e i congelatori.

La classe è quella rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è, comunque, agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo.

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