Ci hanno scritto diversi lettori incuriositi dalle notizie in merito ai “bonus materasso”. C’è chi vuole sapere in che circostanze e per quali modelli o a quali condizioni l’acquisto di un materasso si può portare in detrazione. Facciamo chiarezza.

Materasso antidecubito: la spesa medica è detraibile?

Nessun problema di sorta nasce in merito ai cd materassi antidecubito, ovvero quelli per evitare il formarsi di piaghe a causa di lunga degenza a letto. In queste ipotesi infatti il materasso viene considerato un dispositivo medico e quindi la spesa può essere portata in detrazione al 19% se il contribuente lo acquista per se stesso o per familiare a carico.

E’ necessario il certificato medico che attesti questa necessità e il pagamento tramite metodo tracciabile con il riferimento al codice fiscale del contribuente che scarica la spesa in fattura.

Inoltre, per dare diritto alla detrazione del 19% a titolo di spesa sanitaria, il materasso antidecubito (che ai fini fiscali può essere indifferentemente a bassa pressione continua, a lenta cessione d’aria, ad aria fluidizzata, in fibra cava siliconata, in gel, ad acqua, fluttuante o ventilato) deve essere classificato “Dispositivo Medico di Classe 1” e conforme agli standard richiesti dalle Direttiva Europee 93/42/Cee, 90/385/Cee e 98/79/Ce.

Bonus mobili 2018: vale anche per il materasso?

Se invece l’acquisto del materasso è contestuale a lavori di ristrutturazione può rientrare nel bonus mobili (ivi inclusa anche la spesa di trasporto eventualmente). In questo caso si applica quindi la detrazione Irpef del 50% su un tetto massimo di 10mila euro per unità immobiliare e riconosciuta in dieci quote annuali di pari importo. Ricordiamo che per il riconoscimento del bonus mobili 2018 sono previsti paletti in merito alla tipologia di pagamento (bonifico o vaglia).