Nella conferenza stampa di ieri sera, il premier Conte si è soffermato molto sulla questione “lavoro”. Sono molte le risposte che lavoratori e imprese attendevano dal Presidente del Consiglio in merito a bonus, incentivi e sussidi per far fronte alla fase 2 della pandemia Covid-19. Vediamo quali richieste sono state accolte e quali sono gli aiuti confermati o addirittura ampliati. Più volte, nel corso della conferenza stampa, Conte ha ribadito la complessità del decreto Rilancio, anche a giustificare il ritardo (doveva essere decreto aprile): il testo è composto da oltre 250 articoli che spaziano nelle diverse misure messe a punto e che, nell’insieme, costituiscono un investimento di circa 55 miliardi di euro (pari a due manovre ordinarie, come ha sottolineato Conte).

Bonus dipendenti e Coronavirus: novità e aggiornamenti su cassa integrazione, voucher baby sitter e bonus 600 euro

Vediamo per punti le misure a favore dei lavoratori che il discorso di Conte di ieri ha toccato (e che, quindi, troveremo confermate nel decreto Rilancio):

  • proroga cassa integrazione e e semplificazione delle procedure per l’erogazione (sostanzialmente vengono by-passate le regioni per evitare ritardi);
  • rinnovo automatico del bonus 600 euro: sarà semplicemente erogato a tutti coloro che ne hanno già usufruito nella prima mandata di pagamenti (salvo poi integrazioni dell’importo fino a mille euro per chi ha subito perdite superiori al 33%);
  • rinnovo bonus baby sitter con possibilità di utilizzarlo anche per i centri estivi;
  • regolarizzazione dei lavoratori in nero (settore agricolo e non solo), con possibilità di ottenere il permesso di soggiorno per i lavoratori extracomunitari;
  • congedo parentale per altri 30 giorni per i dipendenti del settore privato.

Incentivi per le imprese nella gestione del Coronavirus: le parole del premier sui contributi a fondo perduto per le aziende

Per quanto riguarda le imprese, invece, le misure presenti nel decreto prevedono:

  • cancellazione dell’IRAP per le aziende con fatturato da 0 a 250 milioni;
  • indennizzo da 2.000 a 40.000 euro per PMI fino a 5 milioni di fatturato che hanno visto crollare di oltre il 33% il loro fatturato in raffronto all’anno scorso;
  • modalità  innovative per ricapitalizzare le grandi imprese con fatturato superiore ai 250 milioni di euro;
  • taglio bollette;
  • bonus affitto locali (60% degli affitti pagati negli ultimi 3 mesi).

La parola ora passerà al Parlamento. Con le forze di maggioranza, ma spero anche con il contributo dell’opposizione, mi auguro che questo testo possa essere migliorato”, ha concluso il premier.