A seguito dell’entrata in vigore della legge di Bilancio 2023, l’INPS ha pubblicato un riepilogo di tutti i bonus destinati a famiglie e imprese nel 2023. La sintesi delle principali disposizioni in materia di ammortizzatori sociali, in particolare, è contenuta nella circolare n. 4 del 16 gennaio 2023, e si riferisce alle agevolazioni spettanti in costanza di rapporto di lavoro e ma anche a quelle di sostegno al reddito e ai nuclei familiari.

Ma andiamo con ordine.

Bonus INPS: gli aiuti destinati ai lavoratori nel 2023

Dopo l’approvazione della legge di Bilancio 2023 e del decreto Milleproroghe, le principali disposizioni destinate a produrre effetti, nel corso del 2023, in materia di ammortizzatori sociali, riguardano anche i soggetti occupati, ovvero i lavoratori che si trovano in determinate condizioni.

Per esempio, con la Manovra 2023, il governo ha incrementato di 250 milioni di euro annui il Fondo sociale per occupazione e formazione. Di questa cifra:

  • 70 milioni di euro andranno a finanziare i trattamenti di sostegno al reddito, come la cassa integrazione straordinaria e mobilità in deroga in favore dei lavoratori dipendenti da imprese operanti in aree di crisi industriale complessa;
  • 10 milioni di euro (limite di spesa massimo) serviranno per le misure di sostegno del reddito per i lavoratori dipendenti delle imprese del settore dei call center, con la concessione, in deroga alla vigente normativa, di un’indennità pari al trattamento massimo di integrazione salariale;
  • 19 milioni di euro (limite di spesa massimo) saranno destinati all’integrazione del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS), prevista anche ai fini della formazione professionale per la gestione delle bonifiche.

Inoltre, attraverso uno specifico finanziamento, la legge di Bilancio ha prorogato, fino al 31 dicembre 2023, l’indennità pari al trattamento straordinario di integrazione salariale in favore dei lavoratori dipendenti da imprese del territorio di Savona impossibilitati a prestare attività lavorativa, in tutto o in parte, a seguito della frana verificatasi lungo l’impianto funiviario nel mese di novembre 2019.

E a proposito di sostegno ai lavoratori, tra gli ammortizzatori sociali INPS 2023 si inserisce anche il trattamento di sostegno al reddito in favore dei lavoratori sospesi dal lavoro o impiegati a orario ridotto, dipendenti da aziende sequestrate e confiscate, sottoposte ad amministrazione giudiziaria, introdotto nel periodo 2018/2020 e prorogato per il triennio 2021/2023.

Aiuti alle imprese: gli ammortizzatori sociali INPS confermati nel 2023

Non solo aiuti per i lavoratori, ma anche ammortizzatori sociali destinati alle imprese. A questo proposito, è stata disposta  la proroga, per l’anno 2023, della possibilità di accedere al trattamento straordinario di integrazione salariale da parte delle aziende che abbiano cessato o stiano cessando l’attività produttiva, ai fini della gestione degli esuberi di personale.

E ancora, con la Manovra si è deciso per:

  • la proroga del trattamento straordinario di integrazione salariale per processi riorganizzativi complessi o piani di risanamento complessi di crisi;
  • al fine di sostenere le transizioni occupazionali all’esito dell’intervento straordinario di integrazione salariale per le causali di riorganizzazione e crisi aziendale, la possibilità di ricorrere a un ulteriore intervento di integrazione salariale straordinaria;
  • l’intervento straordinario di integrazione salariale per processi di riorganizzazione e situazioni di particolare difficoltà economica (il periodo di CIGS in questo caso può avere una durata massima di 52 settimane fruibili nel periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2023);
  • la proroga al 30 giugno 2023 del termine di adeguamento dei decreti istitutivi dei Fondi di solidarietà bilaterali;
  • la rimessione in termini delle domande di accesso alla prestazione integrativa dei trattamenti di integrazione salariale trasmesse tra il 1° gennaio 2022 e il 30 settembre 2022
  • la possibilità, per le imprese con rilevanza economica strategica anche a livello regionale e con rilevati problematiche occupazionali, di richiedere un ulteriore periodo di trattamento straordinario di integrazione salariale, in deroga ai limiti massimi di durata stabiliti dal legislatore.

In quest’ultimo caso, l’ulteriore periodo di CIGS viene riconosciuto:

  • per un periodo di 6 mesi in caso di crisi aziendale;
  • per un periodo di 12 mesi in caso di riorganizzazione aziendale e in presenza di contratti di solidarietà.

Tutti i bonus spettanti alle famiglie nel 2023

Nell’ambito delle disposizioni in materia di sostegno alle famiglie, la legge di Bilancio 2023 ha introdotto prima di tutto un’importante novità in materia di congedo parentale.

In particolare, è stata disposta la durata massima di un mese di congedo e fino al sesto anno di vita del bambino. Inoltre, c’è stata un’elevazione dell’indennità dal 30% all’80% della retribuzione.

Quindi, la nuova misura – che può essere fruita in alternativa tra i genitori – trova applicazione con riferimento ai lavoratori dipendenti che terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, successivamente al 31 dicembre 2022.

A questa riforma, si aggiungono poi i bonus famiglia già attivi negli anni scorsi, e quest’anno confermati dal legislatore. Tra questi:

  • l’assegno per il nucleo familiare;
  • il bonus famiglie dei Comuni, erogato sotto forma di assegno familiare, ma che si differenzia da quello INPS perché concesso in via esclusiva dalle amministrazioni Comunica (ma comunque pagato dall’Istituto) e alle famiglie che hanno almeno tre figli minori e che dispongono di patrimoni e redditi limitati;
  • l’assegno per il congedo matrimoniale;
  • la carta acquisti ordinaria, ovvero una carta di pagamento elettronica concessa a cittadini che si trovano in condizioni di disagio economico;
  • l’assegno di solidarietà, che è un contributo concesso ai familiari superstiti, in stato di bisogno, degli iscritti alla Gestione Magistrale deceduti in attività di servizio.

Per chiudere l’elenco delle prestazioni a sostegno delle famiglie, non bisogna infine dimenticare: il bonus asilo nido, il premio nascita 800 euro (cd. bonus mamme) ma anche le prestazioni a sostegno del reddito, destinate quest’ultime ai soggetti più svantaggiati.

Prestazioni INPS a sostegno delle famiglie in difficoltà

Rivolto ai nuclei familiari in difficoltà, come misura di contrasto alla povertà l’INPS ha previsto il riconoscimento e l’erogazione del Reddito di Inclusione (REI), che si compone di due parti:

  • un beneficio economico, erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta REI);
  • un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa, volto al superamento della condizione di povertà.

Per coloro ai quali il REI sia stato riconosciuto in data anteriore ad aprile 2019 (domande presentate entro il 28 febbraio 2019), il beneficio continua a essere erogato per la durata inizialmente prevista, fatta salva la possibilità di presentare poi domanda per il Reddito/Pensione di Cittadinanza.

È diverso dal reddito di cittadinanza (smantellato completamente dal governo Meloni) e si inserisce in un nuovo quadro normativo che comprende altri tipi di aiuti, tra cui:

  • la NASpI, ovvero l’indennità di disoccupazione destinata a chi ha perso il lavoro involontariamente;
  • l’indennità ASpI e Mini ASpI;
  • la disoccupazione non agricola, la mobilità, il trattamento DIS-COLL e il trattamento speciale per l’edilizia;
  • la disoccupazione e/o ANF agricola;
  • l’indennità di malattia e degenza ospedaliera gestione separata.

Rimangono poi confermati i sostegni alla maternità, come il già citato assegno di natalità, il bonus Bebè e il bonus Infanzia (ovvero il contributo asilo e voucher baby sitting destinato ai genitori)

Per tutte le prestazioni sopra indicate, è possibile compilare e inviare la domanda telematica tramite i canali telematici INPS.