Ristrutturare casa o semplicemente cambiare qualcosa alla propria abitazione è ciò che molte famiglie vorrebbero fare. Da anni esistono numerose misure e molti strumenti utili a chi vuole effettuare una serie di lavori. Si tratta di bonus e agevolazioni che possono ancora oggi essere sfruttate come lo sono state in passato. Anche perché in base alle opere che si intende fare, la spesa può lievitare sensibilmente.

Ecco quindi che vengono incontro alle famiglie i vari bonus ristrutturazione, superbonus, bonus mobili e così via dicendo.

C’è anche un bonus infissi che è molto allettante. Soprattutto perché è scollegato da opere di ristrutturazione più profonde e naturalmente più dispendiose economicamente per gli interessati. In pratica un bonus che non prevede quelle che vengono definite opere trainanti in gergo tecnico ed economico.

“Buonasera, avrei una domanda da porvi. Vorrei cambiare gli infissi di casa e sento dire che esiste ancora il bonus infissi. Devo cambiare portone, 5 finestre e due balconi a casa. Sto per farmi fare un preventivo da una impresa che fornisce materiali, produce e mette in opera questi infissi. E vorrei andare con le idee chiare per chiedere eventualmente come fare per ottenere delle agevolazioni. Tra credito fiscale, cessione del credito e sconto in fattura, mi dite che possibilità ho per esaudire la mia necessità?”

Bonus Infissi 2023 senza ristrutturazione: come funziona e a chi spetta

Il bonus infissi è un’agevolazione fiscale che rientra nelle detrazioni godibili per i lavori in casa. nello specifico è un bonus che consente di detrarre il 50% della spesa sostenuta per la sostituzione delle finestre e dei serramenti in casa. In pratica la metà di quanto si spende, può essere recuperato con questa agevolazione. Sostituire porte e finestre in casa significa in parole povere, migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione e il comfort termico degli ambienti. Ecco perché lo Stato viene incontro a chi desidera operare queste sostituzioni.

Prima di tutto per questioni ambientali e di risparmio energetico, che sono i problemi che lo Stato mira a risolvere con diverse soluzioni. E poi per ridare ossigeno all’economia del Paese e a un settore, quello delle ristrutturazioni, gravemente colpito dalla crisi economica nata con la pandemia e continuata con la guerra in Ucraina.

Ma come si può ottenere il bonus infissi senza dover effettuare una ristrutturazione edilizia? Questo il dubbio che anche la nostra lettrice ha. Anche perché non vuole sistemare casa ristrutturandola, ma solo sostituire porte, finestre e balconi.

Le zone climatiche, gli impianti in casa e i lavori trainanti

Il bonus infissi 2023 è la soluzione ideale per chi vuole cambiare porte e finestre e non vuole ristrutturare casa. In pratica, una misura a vantaggio di chi non ha intenzione di affrontare una complessa ristrutturazione della propria abitazione. Questa è la grande differenza che esiste tra il bonus infissi e altre agevolazioni quali l’Ecobonus o il Bonus Ristrutturazione. Non ci sono vincoli al bonus infissi, nessun lavoro trainante come invece sono previsti per le altre agevolazioni che per natura possono sembrare simili al bonus infissi. Infatti ci sono specifiche agevolazioni che possono essere godute a condizione che ci siano a monte lavori di manutenzione profonda dell’edificio, oppure lavori di restauro o risanamento dell’edificio.

Gli unici vincoli per questo bonus sono di natura tecnica. perché i nuovi infissi devono essere di una determinata specie e rispettare i valori termici specifici e variabili da zona a zona in base alla località dove è situato l’immobile. Essendo un bonus che ha nel contenimento dello spreco energetico uno dei principali motivi, in base alla zona climatica di appartenenza ed in base agli impianti di climatizzazione già presenti nell’immobile, bisogna optare per determinati infissi.

Il bonus infissi 2023, ecco i beneficiari

Persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni, i contribuenti che ottengono reddito d’impresa, le associazioni, i professionisti e gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale (ma anche gli Istituti autonomi per le case popolari e le Onlus). Sono quelle prima citate le categorie di soggetti a cui il bonus infissi è appannaggio. Come dicevamo la misura permette di recuperare il 50% della spesa sostenuta per la sostituzione delle finestre, ma fino alla soglia massima di 96.000 euro per ogni abitazione.

Per ottenere l’agevolazione l’interessato deve pagare la spesa tramite bonifico bancario o postale, indicando nella causale il codice fiscale del beneficiario, il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico e la tipologia dell’intervento. Entro il perentorio termine di 3 mesi, cioè di 90 giorni dalla fine dei lavori, l’interessato deve comunicare ad ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) i dati degli interventi nonché le caratteristiche tecniche degli infissi. Operazione questa che sicuramente riguarda l’impresa che mette in opera i nuovi serramenti.

Come sfruttare il bonus infissi 2023

Il recupero del 50% della spesa sostenuta (massimo la metà di 96.000 euro cioè 48.000 euro) si può fare tramite detrazione nelle dichiarazioni dei redditi. Il contribuente può scaricare il bonus in 10 anni di 730 consecutivi. In pratica 10 rate annuali di pari importo. L’alternativa è la cessione di questo credito all’impresa che ha effettuato il lavoro (che può offrire anche lo sconto in fattura) o a soggetti terzi quali le banche.