Individuate le modalità attuative del credito d’imposta per l’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili.  Parliamo del c.d. bonus impianti fonti rinnovabili prevista con la legge di bilancio 2022 (comma 812).

Sono 3 milioni di euro le risorse stanziate allo scopo.

La medesima manovra finanziaria rimandava ad un decreto MEF (Ministero Economia e Finanze) la definizione delle regole operative del beneficio.

Nuovo bonus impianti fonti rinnovabili (cos’è)

Il bonus impianti fonti rinnovabili si concretizza in un credito d’imposta.

Spetta per le spese di installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili. Ciò anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto.

Il beneficio spetta alle persone fisiche e con riferimento a spese sostenute nell’anno 2022

Le regole attuative sono contenute nel decreto MEF 6 maggio 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 17 giugno 2022.

Per avere l’agevolazione bisogna inviare, all’Agenzia delle Entrate, apposita istanza. Qui devono indicarsi l’ammontare della spesa sostenuta). La presentazione dovrà essere effettuata (in via telematica) nella modalità e nei termini che saranno definiti da un prossimo provvedimento della medesima Amministrazione finanziaria.

Importo e aspetti fiscali

L’Agenzia delle Entrate, a sua volta, definirà la percentuale di bonus spettante, sulla base del rapporto tra le risorse stanziate (3 milioni di euro) e il totale delle spese sostenute da richiedenti che hanno presentato istanza.

Il credito d’imposta fonti rinnovabili non è cumulabile con altri bonus fiscali aventi ad oggetto le stesse spese. Ad esempio, il bonus impianti fotovoltaici.

Sarà utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel quale sono sostenute le spese agevolabili, in diminuzione delle imposte dovute. Quindi, nel Modello Redditi 2023 (anno d’imposta 2022).

L’eventuale ammontare bonus impianti fonti rinnovabili non utilizzato potrà essere goduto nelle dichiarazioni redditi relative ai periodi di imposta successivi.

Il potere di controllo resta nella mani dell’Agenzia Entrate. Quest’ultima, laddove accerti l’indebita fruizione del credito d’imposta, procederà al recupero (con applicazione di sanzione ed interessi).