Il bonus facciate spetta anche per interventi fatti ai balconi e non invece per lavori che interessano infissi e terrazze.

Ricordiamo che il bonus si concretizza in una detrazione IRPEF del 90% da godere in 10 quote annuale di pari importo. Per le spese fatte nel 2020 e 2021 è ammesso anche optare, in luogo della detrazione fiscale, per lo sconto in fattura o cessione del credito.

Il bonus facciate scatta a fronte di spese sostenute per lavori sulla facciata esterna visibile dell’edifico. Inoltre, l’immobile oggetto dei lavori deve essere ubicato in zona A e B del comune o in zone a queste equipollenti.

Spese ammesse ed escluse

Come si evince dalla guida predisposta sul bonus facciate dall’Agenzia delle Entrate, l’agevolazione riguarda, tutti i lavori effettuati sull’involucro esterno visibile dell’edificio, cioè sia sulla parte anteriore, frontale e principale dell’edificio, sia sugli altri lati dello stabile (intero perimetro esterno).

Sono, invece, esclusi, gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, se non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico.

In dettaglio, il bonus spetta per gli interventi:

  • di sola pulitura o tinteggiatura esterna sulle strutture opache della facciata
  • su balconi, ornamenti o fregi, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura
  • sulle strutture opache della facciata influenti dal punto di vista termico o che interessino oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio.

Sono espressamente escluse le spese:

  • effettuate per interventi sulle superficie confinanti con chiostrine, cavedi, cortili e spazi interni, fatte salve quelle visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico
  • sostenute per sostituire vetrate, infissi, portoni e cancelli.

Le altre spese ammesse al bonus facciate

Oltre alle spese necessarie per la realizzazione degli interventi di cui sopra, sono ammesse al bonus facciate anche:

  • le spese per l’acquisto dei materiali, la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse, richieste dal tipo di lavori (per esempio, l’effettuazione di perizie e sopralluoghi, il rilascio dell’attestato di prestazione energetica)
  • gli altri costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi (per esempio, le spese relative all’installazione di ponteggi, allo smaltimento dei materiali rimossi per eseguire i lavori, l’Iva, l’imposta di bollo e i diritti pagati per la richiesta di titoli abitativi edilizi, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico).

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