Con i bonus energia è possibile ottenere fino a 800 euro in più in busta paga.

Per far fronte all’impennata dei prezzi causata principalmente dall’attuale conflitto in Ucraina, il governo ha varato alcune misure per aiutate famiglie e imprese in difficoltà economica. Spesso abbiamo parlato dei vari bonus una tantum come il bonus 200 euro o 150 euro. Oltre a questo, però, si è anche deciso di potenziare i cosiddetti fringe benefits, finalizzati al pagamento delle utenze domestiche e del carburante. Stiamo parlando di quelli che ormai sono stati ribattezzati come bonus energia da 600 euro e bonus benzina: contributi che possono essere erogati a discrezione del datore di lavoro e che non rappresentano un reddito imponibile (quindi esentasse).

La buona notizia è che questi contributi sono anche cumulabili. È, dunque, possibile ricevere fino a 800 euro in più in busta paga. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Bonus energia da 600 euro, cos’è e a chi spetta?

Il decreto Aiuti Bis, sostanzialmente, ha previsto l’aumento del tetto massimo di alcuni fringe benefits per il pagamento delle utenze elettriche. I fringe benefits rappresentano una forma di retribuzione che non concorre alla formazione del reddito di chi li riceve, ordinariamente, entro il limite di spesa di 258,23 euro all’anno.
Il decreto Aiuti bis ha innalzato tale tetto a 600 euro, ma soltanto per il pagamento delle utenze domestiche dei propri dipendenti.
In particolare, l’articolo 12 dello stesso decreto, prevede quanto segue:

“Limitatamente al periodo d’imposta 2022, (…) non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di 600 euro”.

Il bonus benzina, invece, è un contributo del tutto simile al bonus energia da 600 euro, ma che prevede la cessione a titolo gratuito di buoni benzina da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore.

Somma che non concorre alla formazione del reddito.

Ovviamente, l’erogazione di questi bonus è esclusivamente a discrezione del datore di lavoro.

Il rapporto con il bonus benzina

Con la circolare n. 35 del 4 novembre 2022, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che i due bonus sono compatibili e cumulabili.

“al fine di fruire dell’esenzione da imposizione, i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente possono raggiungere un valore di euro 200 per uno o più buoni benzina ed un valore di euro 600 per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina) nonché per le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale”.

In questo modo, il datore di lavoro potrà riconoscere ai propri dipendenti una soglia di esenzione fino a  800 euro: 600 previsti dal decreto Aiuti-bis + 200 euro relativi al bonus benzina.