Dopo la stretta sulla cessione dei crediti nel campo del bonus 110 e degli altri bonus casa e dopo le numerose truffe scovate dalla Guardia di finanza, decidere, oggi, di avviare lavori e godere dei relativi sgravi fiscali, spaventa.

Paura che invade anche le imprese edili, soprattutto quelle piccole, le quali a seguito del decreto contro le frodi e delle ulteriori restrizioni imposte dal governo per contrastare gli imbrogli, vedono notevolmente ristretta la strada per poter cedere i crediti acquisiti a fronte dei lavori effettuati al committente.

Le truffe nel bonus 110

Secondo una delle ultime indagini, resa nota dal Corriere della Sera, 91 cantieri su 100, aventi ad oggetto lavori da bonus 110, sono irregolari. Negli ultimi tempo molte sono anche le aziende edili nate appositamente per fare truffa nel campo dei bonus casa.

Truffe finalizzate all’acquisizione di crediti d’imposta a fronte di interventi edili mai eseguiti. Imprese che hanno fatto firmare a cittadini intenzionati ad eseguire lavori ammessi al 110, contratti finalizzati alla cessione di crediti d’imposta.

Gli stessi cittadini si ritrovavano, a loro insaputa, fatture emesse e mai pagate. Nella rete anche professionisti compiacenti che rilasciavano visti di conformità ed asseverazioni necessari al caso. Danni al fisco per milioni di euro, insomma (vedi anche Intercettazioni shock su bonus edilizi e 110: ecco perché c’è la stretta che paghiamo tutti).

Cittadini ed imprese spaventati

Il bonus 110 e gli strumenti messi in campo dal Governo erano (e sono) ottimi per cittadini ed imprese. Come sempre, però, la classe imprenditoriale, quella che si ritiene più furba, ha dimostrato ancora una volta di meritare poco. A pagare sempre gli onesti che avevano riposto nella cessione del credito e sconto in fattura una buona, anzi eccellente, opportunità.

Decidere di eseguire, oggi, sulla propria casa lavori al 110, spaventa, pertanto, più che mai da un lato i cittadini stessi, i quali temono di potersi ritrovare coinvolti in truffe senza nemmeno accorgersene.

La titubanza ai lavori è accentuata anche da fatto che anche le imprese oneste tendono a rifiutare lavori per i quali i committenti chiedono sconto in fattura o cessione del credito. Tali imprese, infatti, temono poi di ritrovarsi nell’impossibilità di cedere ulteriormente tali crediti e quindi monetizzare il guadagno (vedi anche Bonus edilizi, arriva la proroga per la cessione “unica”).

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