Arriva il bonus per le donne vittime di violenza e in condizioni di disagio. E’ finalmente stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM dello scorso 17 dicembre 2020 con il quale il governo dà il via libera al sussidio.

Il provvedimento rientra nelle misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Prevede la concessione da parte dell’Inps di un bonus da massimo 400 euro al mese per le donne vittime di violenze (fisiche o sessuali).

Bonus da 400 euro al mese

Si tratta di un primo e significativo intervento a sostegno delle donne che ogni anno subiscono abusi e violenze.

In Italia le denunce sfiorano ormai i 7 milioni di casi e la tendenza è in aumento ogni anno.

Il fondo governativo da 3 milioni di euro, già battezzato fondo per il reddito di libertà, prevede la concessione di massimo 400 euro, per massimo 12 mensilità, per le donne vittime di violenza allo scopo di limitare gli effetti economici derivanti dal disagio sociale durante il periodo di emergenza sanitaria.

Una misura studiata per favorire anche percorsi di autonomia ed emancipazione attraverso l’indipendenza economica. Requisiti essenziale per ottenere il bonus è quello di essere state vittime di violenza, così come certificato dai centri di assistenza e antiviolenza.

Come presentare domanda

La domanda deve essere presentata direttamente al Inps per via telematica allegando la dichiarazione rilasciata dal rappresentante legale del Centro antiviolenza. Detta certificazione deve contenere i dettagli circa il percorso di emancipazione e autonomia seguito e lo stato di bisogno economico.

Hanno diritto al bonus da 400 euro al mese tutte le donne di età compresa fra i 16 e 70 anni compiuti, sole o con figli minori. L’indennità economica così riconosciuta sarà pagata mensilmente dal Inps fino al raggiungimento dell’obiettivo indicato dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza.

Il reddito di libertà è concesso principalmente per sostenere le spese per assicurare l’autonomia abitativa e il riacquisto dell’autonomia personale.

Ma anche per favorire il percorso scolastico e formativo dei figli minori.

Tale bonus è cumulabile anche con altre provvidenze erogate dal Inps e in particolare con il reddito di cittadinanza.