Con il messaggio n. 1421 del 6 aprile 2021, l’Inps ha voluto fornire i primi chiarimenti riguardanti le agevolazioni approvati con la legge di bilancio 2021 per incentivare il lavoro femminile. Si tratta, nello specifico, del bonus donne assunzioni: destinato alle aziende che decidono di assumere donne all’interno del proprio organico. Vediamo allora quando e come verranno riconosciuti gli sgravi. E quali sono i requisiti e le condizioni per ottenerli.

Bonus donne, quando è riconosciuto l’esonero contributivo al 100%

A dicembre 2020 il Governo è intervenuto in modifica di quanto stabilito dalla legge n.

92/2012, in materia di agevolazioni riconosciute per l’assunzione di lavoratrici donne. Le precedenti disposizioni di riforma del mercato del lavoro, entrate in vigore il 18/07/2012, prevedevano già una riduzione dei contributi a carico del datore di lavoro.

Con l’approvazione della legge di bilancio 2021, però, l’agevolazione viene prorogata, e viene stabilito che:

“per le assunzioni di donne lavoratrici effettuate nel biennio 2021-2022, l’esonero è riconosciuto nella misura del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui”.

Le indicazioni Inps

Le prime indicazioni e istruzioni per la gestione degli adempimenti connessi all’esonero contributivo sono poi arrivati con la circolare Inps n. 32 del 22 febbraio 2021.

Nella circolare, in concreto, viene riconfermato che l’incentivo spetta per:

  • le assunzioni a tempo determinato;
  • le assunzioni a tempo indeterminato;
  • le trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto agevolato.

Bonus donne disoccupate, lo sgravio contributivo in caso di assunzione a tempo determinato

Tra i requisiti propedeutici al riconoscimento del bonus vi è quello di “svantaggio della lavoratrice”. Questa locuzione fa riferimento allo stato di disoccupazione da oltre 12 mesi o rispetto, in combinato con ulteriori previsioni, del requisito di “priva di impiego”. Condizioni queste che, ovviamente, devono sussistere alla data della richiesta del beneficio.

Pertanto, se si intende richiedere il bonus per un’assunzione a tempo determinato, tale “svantaggio” deve sussistere alla data di assunzione e non a quella della eventuale proroga o trasformazione del rapporto a tempo indeterminato.

Se, invece, si intende richiedere il beneficio per una trasformazione a tempo indeterminato, senza avere richiesto lo stesso per la precedente assunzione a termine, il rispetto del requisito è richiesto alla data della trasformazione.

Lo sgravio contributivo, inoltre, può trovare applicazione anche nelle ipotesi di trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine non agevolati. E lo stesso spetta anche in caso di proroga del rapporto a tempo determinato, fino al limite complessivo di 12 mesi.

Assunzioni donne 2021/2022: a chi spetta

Il bonus assunzione donne è riconosciuto a tutti i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, ivi compresi i datori di lavoro del settore agricolo. L’esonero contributivo in oggetto non si applica quindi nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni.

Va precisato, comunque, che l’esonero contributivo spetta per l’inserimento in azienda di particolari categorie. Sebbene, come già detto, la previsione normativa preveda – letteralmente – che l’esonero trovi applicazione “per le assunzioni di donne lavoratrici”, tale espressione – spiega l’Inps nella sua circolare – è da intendersi come “per le assunzioni di donne lavoratrici svantaggiate“.

Chi sono le “lavoratrici svantaggiate”

Ai sensi del articolo 4, legge n. 92/2012, sono riconducibili alla nozione di “donne svantaggiate” le seguenti categorie:

  • donne con almeno cinquant’anni di età e “disoccupate da oltre dodici mesi”;
  • “donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”;
  • donne di qualsiasi età, ovunque residenti e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi”;
  • donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi”.

Tali settori sono annualmente individuati con apposito decreto.

La decisione è presa dal Ministro del lavoro, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Stato di disoccupazione e impiego

Come già anticipato sopra, tra i requisiti di accesso al benefici ci sono:

  • uno stato di disoccupazione di lunga durata (oltre 12 mesi);
  • oppure il rispetto, in combinato con ulteriori previsioni, del requisito di “priva di impiego”.

Ebbene, con la locuzione “privo di impiego” il legislatore si riferisce a quei lavoratori svantaggiati che:

“negli ultimi sei mesi non hanno prestato attività lavorativa riconducibile ad un rapporto di lavoro subordinato della durata di almeno sei mesi”.

Ma anche a coloro che: “negli ultimi sei mesi hanno svolto attività lavorativa in forma autonoma o parasubordinata dalla quale derivi un reddito inferiore al reddito annuale minimo personale escluso da imposizione”.

Bonus assunzioni donne 2021/2022: la durata dell’incentivo

Con riferimento alla durata del periodo agevolato, ovvero quello per il quale è riconosciuto lo sgravio, il bonus assunzione donne spetta:

  • in caso di assunzione a tempo determinato, fino a 12 mesi;
  • in caso di assunzione a tempo indeterminato, per 18 mesi;
  • in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine già agevolato, per complessivi 18 mesi a decorrere dalla data di assunzione.

Nelle ipotesi di rapporti di lavoro a tempo parziale, il massimale dell’agevolazione deve essere proporzionalmente ridotto. 4

L’incentivo spetta anche in caso di proroga del rapporto, fino al limite complessivo di 12 mesi.

Infine, come già vale per altre agevolazioni, il periodo di fruizione dell’incentivo può essere sospeso. Tra i casi di sospensione, l’assenza obbligatoria dal lavoro per maternità, che consente, in tale ipotesi, il differimento temporale del periodo di godimento.

Bonus assunzioni donne: i casi di esclusione

Il diritto alla fruizione dell’incentivo è subordinato a:

  • la regolarità degli obblighi di contribuzione previdenziale;
  • il rispetto degli accordi e del CCNL di categoria.

Tra i casi di esclusione:

  • l’assunzione come attuazione di un obbligo preesistente;
  • violazioni di legge;
  • quando presso il datore di lavoro (o l’utilizzatore con contratto di somministrazione) sono in atto sospensioni dal lavoro connesse a una crisi o riorganizzazione aziendale.

Fanno eccezione le assunzioni di lavoratori inquadrati a un livello diverso da quello posseduto dai lavoratori sospesi.

Lo stesso vale se le nuove risorse vengono poi inseriti in unità produttive diverse da quelle interessate dalla sospensione.

Infine, lo sgravio contributivo non è riconosciuto per le lavoratrici che sono state licenziate nei sei mesi precedenti dalla stessa azienda che richiede il bonus.