Primo tentativo fallito: il “bonus dentista“, che prevedeva la possibilità di portare in detrazione fino a 500 euro per spese odontoiatriche per redditi bassi, è stato bocciato alla Camera. La Commissione Bilancio del Senato lo ha ritenuto inammissibile. Non è però ancora detta l’ultima parola.

L’emendamento a firma 5 Stelle prevedeva un contributo di 500 euro da utilizzare per le cure odontoiatriche nel caso di redditi con Isee pari o inferiore a 25.000 euro. La misura si rivolgeva in particolare a nuclei con figli minori, famiglie monoreddito con figli,  famiglie numerose, anziani e più in generale alle categorie più deboli.

I 5 Stelle però avevano una seconda possibilità per ripresentare l’emendamento. Se lo hanno fatto non è ancora esclusa la discussione in merito e, quindi, resta uno spiraglio che il bonus dentista sia introdotto per le spese 2020. La proposta del M5S bocciata prevedeva anche che, a partire dal 1º gennaio 2022, l’esercizio dell’attività odontoiatrica in forma societaria fosse consentito in via esclusiva alle società tra professionisti iscritte allo specifico Albo. Senza questa condizione non sarebbe in nessun caso possibile aprire uno studio dentistico.