Ci sarà tempo fino al 31 agosto 2022 per registrarsi e richiedere il bonus cultura 500 euro. Destinatari della misura sono i nati del 2003. Quindi coloro che hanno compiuto 18 anni nel 2021.

Parliamo del beneficio introdotto per la prima volta nel 2016 e poi successivamente prorogato anno per anno. Il bonus è finalizzato a promuovere la cultura in ambito giovanile. Da ultimo, la manovra finanziaria del 2022 lo ha messo a regime trasformandolo da voucher a carta elettronica (vedi anche Il Bonus 500 euro cultura diventa strutturale. Ecco cosa cambia).

Per quali acquisti

Il bonus cultura, è un buono di 500 euro (accreditato sulla carta) che i giovani 18enni possono utilizzare per acquistare (anche online) beni e servizi a carattere culturale, ossia:

  • biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, spettacoli dal vivo
  • libri
  • abbonamenti a quotidiani e periodici anche in formato digitale
  • musica registrata
  • prodotti dell’editoria audiovisiva
  • titoli di accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali
  • nonché per sostenere i costi relativi a corsi di musica, di teatro o di lingue straniere.

Bonus cultura 2022: come averlo

La domanda del bonus cultura 2022 richiede in primis la registrazione sulla piattaforma ufficiale “18app”. Per farlo è necessario autenticarsi con credenziali SPID o CIE (Carta identità elettronica).

I nati nel 2003 potranno accedere alla procedura si è aperta alle ore 12 del 17 marzo 2022 e si chiuderà (salvo proroghe) il 31 agosto 2022.

Per spendere il bonus cultura 2022 ci sarà, invece, tempo fino al 23 febbraio 2023.

I controlli e la disattivazione della carta

Sarà il Ministero della Cultura (MIC) a vigilare sul corretto funzionamento della carta cultura e, in caso di eventuali usi difformi, o di violazione delle disposizioni attuative, questi potrà adottare le seguenti azioni:

  • disattivare la Carta
  • cancellare strutture, imprese o esercizi commerciali dall’elenco dei soggetti accreditati
  • negare l’accredito alle stesse strutture, imprese o esercizi commerciali
  • recuperare le somme non rendicontate correttamente o eventualmente utilizzate per spese inammissibili
  • in via cautelare, sospendere l’erogazione degli accrediti, ovvero, nel caso di condotte più gravi o reiterate, sospendere strutture, imprese o esercizi commerciali dall’elenco dei soggetti accreditati.

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