Ormai da parecchio tempo si sta parlando del fenomeno dei cosiddetti “furbetti del Bonus Cashaback”. Persone che, sfruttando alcune “falle” di questa misura, riescono ad ottenere un maggior rimborso o, addirittura, a scalare la classifica del super bonus cahsback per ottenere un premio fino a 3.000 euro l’anno.
Il metodo classico utilizzato dai “furbetti” è quello di frazionare (qualora possibile) un unico acquisto attraverso più di una transazione. Operazioni del tutto legali, ma che, per gli esercenti possono rappresentare delle vere e proprie stangate, per via delle commissioni stellari che si ritrovano a dover pagare.

A tal riguardo si legga la vicenda del benzinaio di Faenza, dove, per un rifornimento di 60 euro gli sono state addebitate commissioni pari a 23 euro.
Ad ogni modo, i furbetti del cashback potrebbero avere vita breve. Ecco cosa sta succedendo

Bonus Cashback: sta funzionando, altro che flop

Secondo i dati sull’andamento del programma cashback, emersi nel corso del question time in Commissione Finanze della Camera del 24 marzo 2021, a marzo si registrano ben 8 milioni di aderenti al programma.
Dati molto incoraggiatati. Il Bonus Cashback, a ragion veduta, sta assolvendo appieno al suo compito di stimolo all’uso dei pagamenti elettronici.
Ovviamente, questo strumento non è esente da difetti. Le maggiori critiche riguardano le pratiche dei furbetti del bonus cashback. pratiche che, in realtà, presto potrebbero essere un lontano ricordo.

Furbetti del Cashback, presto potrebbero essere esclusi

Come già detto in apertura, i furbetti del Bonus cashback potrebbero avere vita breve.
Dopo le tante segnalazioni al Ministero dell’economia, si starebbe valutando di escludere i furbetti quantomeno dalla corsa per il “super bonus cashback”. Il quale, lo ricordiamo, consiste in un premio di 1.500 euro a semestre (fino a 3.000 euro l’anno).
La società PagoPa sta individuando i pagamenti troppo ravvicinati da pochi centesimi l’uno con intenti fraudolenti.


Secondo alcune indiscrezioni, il MEF e la società PagoPA starebbero pensando di eliminare dal programma dei rimborsi tutti i soggetti che adottano tali pratiche, soprattutto i “furbetti” dei micro-pagamenti.

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