E’ di qualche giorno fa l’emanazione del nuovo prezzario cui devono far riferimento le imprese edili chiamate ad effettuare lavori dai committenti e tecnici incaricati da questi ultimi per il rilascio delle asseverazioni necessarie nell’ambito dei bonus casa.

I nuovi riferimenti massimi sono contenuti nel decreto MITE n. 75 del 14 febbraio 2022. Si applica sia ai lavori ammessi al 110% sia ai bonus casa diversi dal 110 (ossia bonus ristrutturazione, ecobonus ordinario, ecc.).

Bonus casa, le conseguenze del nuovo prezzario

Il decreto in commento presenta un incremento del 20% rispetto ai prezzi indicati nel precedente decreto MISE del 6 agosto 2020.

L’aumento è giustificato dall’innalzamento del costo delle materie prime e dell’inflazione.

L’entrata in vigore è a 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Questo comporta come conseguenza che molti proprietari di immobili, intenzionati ad effettuare lavori sulla casa, potrebbero accelerare la decisione in modo tale da effettuare gli interventi a prezzi più bassi, visto che fino all’entrata in vigore del nuovo massimario, le imprese dovranno far riferimento al decreto del 6 agosto 2020.

Inoltre, i preventivi già fatti dalle imprese, potrebbero poi essere rivisti una volta che diventa efficace il nuovo prezzario. Una corsa alla presentazione della CILA(S), dunque, potrebbe scatenarsi in questo mese.

C’è da precisare che per tutti i prezzi e i costi non previsti dal decreto (ad esempio, costi di fornitura, installazione, messa in opera dei prodotti e beni, IVA, ecc.) si dovrà fare riferimento ai prezzari predisposti dalle Regioni e dalla province Autonome oppure ai listini della CCIAA competente o ancora ai prezzari DEI (casa editrice).

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