Le bollette di luce, acqua e gas si rivelano essere tra le voci che incidono maggiormente sul bilancio delle famiglie. Proprio il loro peso economico porta, inevitabilmente, a ridurre il nostro potere di acquisto.

A peggiorare la situazione, poi, ci si mette l’aumento generale dei prezzi, che porta sempre più persone a voler attingere ad agevolazioni grazie alle quali poter risparmiare un po’ di soldi.

Proprio in tale ambito, pertanto, interesserà sapere che i beneficiari del reddito di cittadinanza hanno diritto ad un bonus per pagare appunto le bollette di acqua, luce e gas.

Ecco cos’è, come funziona e soprattutto come ottenerlo.

Reddito di cittadinanza, ai beneficiari un bonus per pagare le bollette: i requisiti

Abbiamo già visto che vi è un bonus grazie al quale è possibile assicurarsi una casa al caldo per l’inverno nonostante il rischio di dover fare i conti nei prossimi mesi con un pesante aumento gas e taglio orario termosifoni.

Sempre in tale ambito, inoltre, interesserà sapere che i beneficiari del reddito di cittadinanza hanno diritto a un bonus per pagare proprio le bollette. In base a quanto si evince dal sito dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, infatti, ad aver diritto ai bonus sociali sono le persone alle prese con una condizione di disagio economico.

Tra queste si annoverano soggetti il cui nucleo familiare ha un indicatore ISEE inferiore a 8.265 euro oppure una famiglia con almeno quattro figli a carico e indicatore ISEE inferiore a 20 mila euro. Nel primo caso, è bene ricordare, la soglia è stata aumentata per l’anno 2022 a quota 12 mila euro.

Ma non solo, come già detto, hanno diritto a beneficiare di tale bonus sociale anche i soggetti che appartengono ad un nucleo familiare con un titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.

In ogni caso è fondamentale che uno dei membri del nucleo familiare interessato risulti intestatario di un contratto di fornitura elettrica, gas naturale e acqua per uso domestico residente attivo.

In alternativa, sempre uno dei componenti del nucleo famigliare ai fini Isee deve usufruire di una fornitura condominiale centralizzata di gas e/o acqua per uso civile, ovviamente attiva.

Come ottenere il bonus bollette

I nuclei famigliari in possesso dei requisiti poc’anzi citati hanno diritto ad un solo bonus per tipo di fornitura per ogni anno di competenza dell’Isee di riferimento. Questo vuol dire che, ad esempio, nel corso del 2022 è possibile ottenere un solo bonus sociale per il gas, uno solo per le bollette di energia elettrica e uno solo per quelle del gas.

Come già detto, il contratto di fornitura di energia elettrica, gas e acqua deve essere intestato ad uno dei membri del nucleo famigliare interessato, così come risulta dalla Dichiarazione Sostitutiva Unica, ovvero DSU. Entrando nei dettagli, sempre come riportato sul sito dell’Arera, inoltre, ricordiamo che nel caso della fornitura di:

  • energia elettrica, la fornitura deve essere per uso domestico e soprattutto attiva. Vengono considerate tali anche le forniture temporaneamente sospese a causa di uno stato di morosità;
  • gas, la fornitura deve essere allo stesso modo attiva e per uso domestico. Ma non solo, la fornitura di gas deve essere adibita al riscaldamento, cottura di alimenti o produzione di acqua calda. Per quanto riguarda il contatore, inoltre, deve essere di classe inferiore a G6;
  • acqua, anche in questo caso la fornitura deve essere per uso domestico residente, oltre ad essere ovviamente attiva.

Acqua e gas, come funziona in caso di fornitura condominiale

Per finire ricordiamo che, se si tratta di una fornitura condominiale, allora per quanto riguarda il gas è necessario che il PDR, ovvero il punto di riconsegna, faccia riferimento a un condominio in cui sono presenti abitazioni adibite ad uso famigliare.

Ma non solo, tale fornitura deve essere adibita al riscaldamento della casa, alla cottura dei cibi oppure per la produzione di acqua calda.

Soffermandosi sulla fornitura condominiale di acqua, bisogna sapere, invece, come funziona nel caso in cui non si riesca ad individuare una fornitura intestata ad uno dei componenti del nucleo familiare interessato.

Ebbene, in tal caso è necessario che uno dei membri della famiglia, così come risulta dalla DSU, sia intestatario di un contratto per la fornitura della luce.

In questo modo, infatti, il Gestore Idrico desume che il nucleo famigliare interessato benefici anche di una fornitura di acqua centralizzata. Proprio in tale circostanza, quindi, provvede a riconoscere il bonus sociale in questione.