Il bonus barriere riconosce il 75% della spesa effettuata per rendere gli ambienti accessibili anche ai disabili (o persone con ridotta mobilità). Una percentuale di rimborso che, soprattutto dopo il ridimensionamento del 110, sta avendo molto appeal. Ecco perché, sebbene il bonus barriere non sia una novità del governo Meloni, ultimamente è stato rispolverato con discreto interesse.

Anche in redazione ci sono giunte diverse richieste di consulenza da parte di utenti interessati a saperne di più: quali interventi rientrano nel bonus barriere, a chi deve essere intestata la fattura dei lavori (se al soggetto disabile o a chi paga la ditta) etc.

Sono diversi gli aspetti tecnici meritevoli di approfondimento. Tuttavia c’è una cosa importante che pochi siti specificano e che un recente quesito ci offre la possibilità di spiegare meglio.

“Salve mi chiamo Tatiana e da qualche settimana sto valutando con mio marito e mio figlio di cambiare casa perché quella in cui viviamo non risponde più alle nostre esigenze familiari. Nel frattempo mio suocero disabile è rimasto vedovo quindi, verosimilmente, verrebbe a vivere con noi. Abbiamo qualche agevolazione o bonus se compriamo casa inserendo lui nel nucleo familiare?”

Il bonus barriere è solo per l’adeguamento, e non per le nuove costruzioni!

C’è una cosa che la richiesta della nostra lettrice non specifica. E che, invece, sarebbe stata fondamentale come discriminante per capire se il bonus barriere può essere richiesto oppure no nel suo caso. La casa che intende comprare sarebbe una nuova costruzione oppure un edificio già esistente da ristrutturare? Solamente nel secondo scenario spetta il bonus barriere per i lavori che mirano all’accessibilità del disabile. Che siano ascensori, montacarichi, ampliamento porte, bagno disabili etc.

La normativa si riferisce sempre ed esclusivamente alla modifica di qualcosa di esistente. Chi costruisce una nuova casa e ha esigenza di adeguarla alle necessità del disabile da subito, non può avere accesso al bonus barriere.

Quali barriere architettoniche possono essere eliminate con il bonus

L’esclusione non nasce da una volontà di penalizzare chi compra casa nuova ma si radica nell’essenza del bonus stesso. La detrazione, infatti, serve a coprire eventuali spese sostenute per l’adeguamento di un’abitazione che non è più idonea a chi ci vive. Chi, invece, costruisce una casa ex novo, avrebbe dovuto comunque fare il bagno ecc, e lo fa direttamente a proprio uso e consumo. In altre parole il bonus serve ad ELIMINARE le barriere architettoniche in casa, di qualsiasi tipologia esse siano (porte strette, marciapiedi senza rampe, gradini ecc). Ecco perché sono diversi i lavori che danno diritto al bonus eliminazione barriere. Ma è evidente che una casa da costruire non possiede (ancora) barriere. Quindi il metodo più veloce per eliminarle è non farle!

Per completezza chiariamo che in questo articolo abbiamo parlato di case per rispondere al quesito di chi ci scrive. Tuttavia, come abbiamo specificato meglio in altra sede, il bonus barriere spetta anche alle imprese e non solo alle persone fisiche.

Riassumendo…

  • Il bonus barriere a oggi è riconosciuto fino al 31 dicembre 2025;
  • L’importo spettante è pari al 75% delle spese sostenute fino a un importo massimo variabile, da 30mila a 50mila euro, a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti i lavori;
  • In ogni caso ci si riferisce sempre a edifici già esistenti e a barriere da eliminare appunto, per cui sono escluse case da costruire ex novo.