Dopo il decreto cura Italia e il decreto liquidità, con cui il governo ha varato una serie di misure di contrasto all’emergenza economica e sanitaria del coronavirus, pronto (finalmente) il nuovo decreto rilancio, si tratta, anche in questo caso, di un pacchetto di misure economiche volte ad aumentare la liquidità di imprese e famiglie in difficoltà, anche indirettamente, grazie all’erogazione di numerosi crediti d’imposta.

Fra le tante misure del decreto rilancio, è stato confermato il cosiddetto Bonus affitti, sostanzialmente, un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione di immobili ad uso non abitativo destinato ad alcune partite iva.

Vediamo meglio di cosa si tratta.

 

Bonus affitti, a chi spetta e in che misura

Il Bonus affitti è un credito di imposta pari al 60% per il canone di locazione di immobili ad uso non abitativo destinato alle partite iva che hanno subito una diminuzione del fatturato di almeno il 50 per cento rispetto all’anno precedente, con ricavi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta 2019.

Il bonus affitti è valido solamente per 3 mesi: marzo, aprile e maggio 2020.

Il canone di locazione, a conti fatti, viene ridotto drasticamente al 40% del canone ordinario, ma attenzione, in realtà, lo sconto è esclusivamente retroattivo, ciò significa che per poter usufruire del credito d’imposta, bisogna prima aver pagato per intero i canoni di locazione alle rispettive scadenze, solo in un secondo momento sarà possibile richiedere il bonus affitti.

 

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