Uomini e donne, razze e popolazioni. Il mondo non è un astratto catalogo da sfogliare dove attaccare etichette generalizzanti. Finché non capiremo che ogni individuo è un mondo non abbatteremo mai le barriere della comunicazione e il suo strascico d’incomprensioni“, scrive Francesco Paolo Ettari nel Trafficante di pensieri.

Oltre alle barriere della comunicazione è necessario abbattere anche quelle architettoniche. Per compiere quest’ultima operazione si deve effettuare un esborso di carattere economico, spesso non indifferente. In tale ambito, fortunatamente, giungono in aiuto delle agevolazioni ad hoc che permettono di abbattere i costi.

Tra queste si annovera il bonus 75%, particolarmente consigliato dalle imprese edili. Ma quest’ultime sono affidabili? Ecco come funziona.

Agevolazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche

Al fine di aiutare le famiglie a effettuare dei lavori edili in casa il governo ha messo in campo diversi bonus. Ad esempio le persone che desiderano effettuare degli interventi nel proprio immobile per eliminare le barriere architettoniche possono beneficiare di una detrazione fino al 75% da spalmare su 5 anni. Ma non solo, è possibile optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito. Introdotto con la legge di bilancio del 2022, per poi essere prorogato fino a dicembre 2025, è previsto un tetto di spesa che va da 30 mila euro fino a massimo 50 mila euro in base al tipo di edificio.

Bonus 75%: cosa vuol dire veramente eliminare le barriere

Per usufruire di tale agevolazione bisogna rispettare determinati requisiti e misure. Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate attraverso la risposta numero 461/2022, infatti:

“ai fini dell’accesso alla detrazione, gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal regolamento di cui al decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236 in materia di prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche”.

Nel decreto poc’anzi citato vengono delineati i criteri tecnici da rispettare per rimuovere ogni forma di ostacolo.

Ad esempio la luce netta della porta di ingresso deve essere pari ad almeno 80 centimetri, mentre quella delle altre porte di 75 centimetri. Per quanto concerne l’altezza delle maniglie degli infissi esterni, deve essere compresa tra 100 e 130 centimetri. Per i lavori in bagno, invece, è necessario che venga garantito lo spazio necessario a effettuare le manovre con una sedia a ruote. Questo in modo tale da poter utilizzare i servizi sanitari.

Lavori con bonus 75%, i consigli dell’impresa sono affidabili?

In pratica per poter usufruire del bonus 75% è necessario eliminare i possibili ostacoli che limitano la mobilità delle persone con disabilità. Non vi sono però altri paletti in particolare da rispettare. Tale bonus, d’altronde, può essere usufruito anche se gli interventi sono svolti in assenza di persone con disabilità nell’unità immobiliare o nell’edificio oggetto dei lavori.

Date le caratteristiche, pertanto, tale bonus risulta particolarmente conveniente e per questo motivo consigliato dalla maggior parte degli addetti ai lavori. Non mancano, però, coloro che invitano a prestare attenzione. Come spiegato sul proprio canale YouTube dal geometra Danilo Torresi, il bonus 75% non è stato pensato:

“per grosse ristrutturazioni”. Per questo motivo “portare dentro altre opere, magari con la scusa delle opere assorbite, correlate e necessarie per completare l’intervento, non so quanto possa tenere”. Ha quindi proseguito: “Magari si può fare tutto, ma io farei attenzione a cavalcare una soluzione apparentemente fattibile che secondo me è un’interpretazione troppo ampia della possibilità che dà realmente questo bonus. Sarebbe opportuno che l’Agenzia chiarisse”.