Un bonus di 500 euro per chi fa la terza dose.

Attenzione, in questi giorni si sta diffondendo la voce secondo la quale il Governo avrebbe approvato un bonus in favore di chi fa la terza dose del vaccino anti-Covid. Bonus pubblicizzato attraverso un messaggio Whatsapp.

Ecco come evitare di cadere nella trappola.

Terza dose. Il messaggio di phishing da cancellare

Dal 1° febbraio 2022 la durata del green pass vaccinale e del green pass da guarigione post vaccinazione è ridotta da 9 a 6 mesi.

Indicazioni ribadite sul sito del Governo.

Dunque, chi è in scadenza o comunque lo sarà a breve deve adoperarsi per prenotare la terza dose.

In questi giorni si sta diffondendo la voce secondo la quale il Governo ha approvato un bonus in favore di chi fa la terza dose. Bonus pubblicizzato attraverso un messaggio Whatsapp.

Si tratta solo di una bufala messa in atto con un messaggio di phishing.

L’unica nazione che aveva pensato di introdurre un bonus per la terza dose è l’Austria. Il bonus avrebbe dovuto operare come bonus spesa. Ad oggi il bonus non è stato effettivamente reso operativo.

In Italia non c’è alcun bonus terza dose.

Cos’è il pishing?

Quando si parla di rischi per la sicurezza dei propri dati, uno dei termini ormai tristemente noti è “phishing”. Si tratta, come sa chi ci è già incappato, di una tecnica con la quale si cerca di carpire informazioni riservate quali, ad esempio, il numero della carta di credito o le credenziali di accesso a vari sistemi come la telebanca (Fonte Agenzia delle entrate).

Come ribadito sul sito dell’Agenzia delle entrate, la tecnica con la quale si conduce questo attacco è sostanzialmente semplice: si distribuisce in maniera massiccia una mail( o messaggio) che riproduce, in maniera più o meno accurata, quella di un servizio noto, per esempio il tracking di un corriere o un’informativa della banca (o magari una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate).

Nel testo della mail, oppure all’interno di un allegato, è presente un link che porta a una pagina web, anch’essa il più possibile simile a quella “legittima”, nella quale l’utente ignaro inserisce in buona fede le informazioni riservate che vengono in questo modo raccolte dall’attaccante.

Il furto di informazioni non è tuttavia l’unico rischio: le tecniche tipiche del phishing vengono infatti utilizzate per mettere in atto anche attacchi più pericolosi. Il sistema di base è lo stesso: si tenta di ingannare il destinatario dell’attacco e convincerlo a eseguire un’operazione “normale”, come cliccare su un link o aprire un file allegato che all’apparenza sembra di provenienza legittima o comunque innocuo. Lo scopo è quello di lanciare un malware, un software malevolo che può servire, ad esempio, per prendere il controllo del computer attaccato, oppure per estorcere denaro tramite un ransomware (Fonte Agenzia delle entrate).

Dunque, attenzione ai messaggi che promettono bonus per chi va la terza dose. Non bisogna cliccare sui link inseriti nel testo del messaggio.

Non esiste alcun bonus terza dose.