Cosa succede se una volta ottenuto il bonus 200 euro in busta paga il lavoratore dipendente dovesse superare il limite reddituale di 35.000 euro? Il bonus dovrà essere restituito?

La previsione di un bonus di 200 euro per tutti i lavoratori e i pensionati è sicuramente una buona notizia. Tuttavia dietro alla spettanza del bonus potrebbero esserci comunque delle trappole che potrebbero rendere il bonus indigesto.

Infatti, l’effettiva spettanza del bonus è verificata solo in sede di dichiarazione dei redditi.

Ecco a cosa bisogna prestare attenzione prima di spendere il bonus senza rimanere con il pensiero di doverlo restituire.

Il bonus 200 euro

Il decreto Aiuti ha previsto un bonus di 200 euro in favore di lavoratori e pensionati.

Nello specifico, il bonus 200 euro una tantum, sarà riconosciuto in favore di:

  • lavoratori dipendenti;
  • pensionati e
  • lavoratori autonomi.

Come ribadito più volte dalla Redazione di Investire Oggi, tra i lavoratori autonomi rientrano sia gli imprenditori individuali sia i professionisti.

Stando all’ultima bozza del “decreto aiuti in nostro possesso, il bonus 200 euro spetterà anche ai percettori del Reddito di cittadinanza; ai lavoratori stagionali, nonchè ai percettori dell’indennità di disoccupazione (NASpI e DIS-COLL) . Infatti, il testo cita espressamente le prestazioni previste dagli articoli 1 e 15 del decreto legislativo 4 marzo 2015 n. 22.

I risvolti in dichiarazione dei redditi

Il decreto aiuti prevede espressamente che i lavoratori dipendenti riceveranno il bonus 200 euro direttamente in busta paga. Il bonus spetterà a coloro che presentano un reddito non superiore a 35.000 euro.

Nel decreto è specificato che:

  • per i lavoratori dipendenti, il bonus 200 euro è riconosciuto con lo stipendio di luglio 2022;
  • per i pensionati, a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, titolari di pensione o assegno sociale nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, è corrisposto d’ufficio con la mensilità di luglio 2022.

Il datore di lavoro riconoscerà il bonus in via automatica e verificherà in sede di conguaglio la spettanza dello stesso.

Dunque l’effettiva spettanza è verificata ex post. Come avviene per il c.d. bonus Irpef, ex bonus Renzi.

Quali saranno i risvolti in dichiarazione dei redditi? 

In base a quanto detto finora, il bonus  è riconosciuto direttamente in busta paga. Attenzione, il fatto che sia riconosciuto in busta paga non significa che chi lo riceve abbia effettivamente diritto al bonus. Infatti, la legittima spettanza del bonus 200 euro è verificata solo in sede di conguaglio Irpef.

Da qui, potrebbe accadere che:

  • se il datore di lavoro non ha erogato il bonus (può accadere che il dipendente rifiuti perchè sa di superare il limite di 35.000 euro) chi presta l’assistenza fiscale riconosce l’ammontare spettante nella dichiarazione dei redditi;
  • se dal calcolo effettuato da chi presta l’assistenza fiscale, il bonus risulta in tutto o in parte, non spettante,  l’ammontare riconosciuto dal datore di lavoro in mancanza dei presupposti previsti, viene recuperato con la stessa dichiarazione.

In sede di dichiarazione dei redditi, sarà possibile verificare se il bonus 200 euro spetta o meno.

Dunque, attenzione ai bonus facili.