Ipotesi click day con limite reddituale. E’ questa la previsione da scongiurare per le partite iva che a oggi non sanno se e quando riceveranno il bonus 200 euro previsto nel DL 50/2022, cosiddetto decreto Aiuti. Il nuovo decreto Aiuti ha stanziato nuovi fondi per coprire più richieste possibili del bonus 200 euro partite iva. Tuttavia, a oggi, manca ancora il decreto attuativo che possa effettivamente rendere concreto il bonus.

Ecco quello che devi sapere se sei una partita iva e stai ancora aspettando di ricevere il bonus 200 euro sul tuo conto corrente.

Il bonus 200 euro per le partite iva

L’art.33 del decreto Aiuti ha istituito un fondo per il sostegno del potere d’acquisto dei lavoratori autonomi. Il fondo è finalizzato all’erogazione del bonus 200 euro per le partite iva.

Tuttavia, anche se ci sono i fondi, mancano ancora i provvedimenti del Ministero competente che devono definire:

  • i criteri per la concessione dell’indennità una tantum,
  • le modalità di riconoscimento,
  • nonché i limiti reddituali da rispettare.

Ipotesi clickday

A oggi è possibile solo fare delle previsioni su quelle che saranno le reali condizioni da rispettare per ottenere il bonus 200 euro per partite iva.

La prima ipotesi è quella che il bonus 200 euro sarà assegnato tramite clickday.

Dunque, nel giorno fissato per l’invio delle richieste, chi sarà più veloce a cliccare, cioè a inviare la richiesta del bonus via PC, riceverà i 200 euro. Esauriti tutti i soldi  messi a disposizione dallo Stato, chi è stato più lento degli altri, purtroppo, non riuscirà a ottenerlo. Su tale passaggio, il decreto Aiuti-bis ha stanziato nuovi fondi per coprire più richieste possibili del bonus 200 euro partite iva.

Proprio sull’ipotesi clickday, l’Associazione nazionale dei commercialisti, ANC, ha espresso la propria preoccupazione.

Questo quanto si legge in un recente comunicato stampa:

Tralasciando le considerazioni su una misura che poco risolve rispetto alle problematiche che affliggono la nostra professione” interviene sul tema il Presidente ANC Marco Cuchel “dobbiamo assistere nuovamente ad una ingiustificata discriminazione e penalizzazione rispetto ai pensionati, i quali si sono visti accreditare direttamente i 200 euro e ai lavoratori dipendenti, ai quali basta una semplice autodichiarazione.

Noi, non solo non abbiamo la certezza di poter accedere ad un beneficio che ci spetta, ma dobbiamo essere anche sottoposti alla forca caudina del click day, che, oltre a togliere tempo a tutte le incombenze telematiche del periodo, ci costringe ad una corsa che lede la dignità di una professione.

Ipotesi limiti reddituali

Detto ciò, il provvedimento che dovrebbe arrivare a breve, potrebbe prevedere dei limiti reddituali in base ai quali riconoscere o meno il bonus alle partite iva. In particolare, il bonus potrebbe essere subordinato o meno al reddito conseguito nel 2021. Con molta probabilità i titolari di partita iva con reddito oltre 35.000 euro annui saranno esclusi.

A ogni modo, non rimane che attendere quelle che saranno le indicazioni del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze.