Da lunedì l’INPS e le varie casse di previdenza private, hanno aperto i canali telematici per la richiesta del bonus 200 euro partite iva. Presentare la domanda è abbastanza semplice, si perde poco più di due minuti per inoltrare la richiesta. La procedura prevede l’attestazione dei requisiti necessari per richiedere il bonus 200 euro, basta flaggare le singole dichiarazioni, già riportate di default nel testo della domanda di bonus 200 euro partite iva.

Detto ciò, le procedure telematiche per richiedere il bonus sono state aggiornate fin da subito alle novità di cui al DL 144/2022, decreto Aiuti-ter, decreto con il quale il bonus è stato innalzato a 350 euro, nel rispetto di precisi requisiti reddituali.

Da qui, come può essere richiesta l’integrazione di 150 euro?

Il bonus 200 euro partite iva

L’art.33 del DL 50/2022, decreto Aiuti, ha introdotto un bonus in favore delle partite iva, rimandando ad un provvedimento attuativo la definizione dell’importo spettante nonché delle regole di accesso all’indennità.

Per ottenere il bonus 200 euro partite iva,  i richiedenti devono, alla data del 18 maggio 2022 (data di entrata in vigore del decreto Aiuti):

  • essere già iscritti alla gestione autonoma;
  • essere titolari di partita IVA attiva;
  • aver versato almeno un contributo nella gestione d’iscrizione per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 (con scadenza di versamento al 18 maggio 2022).

L’attestazione dei requisiti in fase di presentazione della domanda di bonus

Colui che richiede il bonus, in fase di presentazione della domanda all’INPS o alla cassa di previdenza privata di appartenenza, deve rilasciare le seguenti dichiarazioni:

  • di essere lavoratore autonomo/libero professionista;
  • di non essere titolare di trattamenti pensionistici diretti alla data del 18 maggio 2022;
  • di non essere percettore delle indennità una tantum di cui agli articoli 31 e 32 del decreto Aiuti;
  • di non avere percepito nell’anno di imposta 2021 un reddito complessivo superiore all’importo di 35.000 euro;
  • di essere iscritto, alla data del 18 maggio 2022, di entrata in vigore del decreto Aiuti, a una delle gestioni previdenziali dell’INPS;
  • nel caso di contemporanea iscrizione a diversi enti previdenziali, di non avere presentato domanda per l’accesso all’indennità una tantum ad altra forma di previdenza obbligatoria.

Come si richiede l’integrazione di 150 euro?

Con il decreto Aiuti-ter, il bonus 200 euro viene innalzato a 350 euro.

Infatti, la lunga attesa è stata ripagata.

Questo quanto prevede  decreto Aiuti-ter:

L’indennità una tantum prevista dal decreto di cui all’articolo 33 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 convertito, con modificazioni, con la legge 15 luglio 2022, n. 91 è incrementata di 150 euro a condizione che, nel periodo d’imposta 2021, abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro e conseguentemente il limite di spesa di cui al comma 1 dello stesso articolo 33 è incrementato di 412,5 milioni di euro per l’anno 2022.

Da qui, in fase di presentazione della domanda di bonus 200 euro partite iva, il richiedente potrà attestare, se nelle condizioni,  di non avere percepito nell’anno di imposta 2021 un reddito complessivo superiore a 20.000 euro.

In tal modo, il bonus che gli verrà accreditato sarà pari a 350 euro.

Le domande di bonus 200 euro/350 euro partite iva, potranno essere presentate fino al 30 novembre 2022, sia per chi è iscritto all’INPS sia per chi è iscritto a una cassa di previdenza privata.