Le domande per avere il bonus 200 euro partita IVA (art. 33 decreto Aiuti), insieme a quello di 150 euro (art. 20 decreto Aiuti ter) si possono presentare dallo scorso 26 settembre 2022 e ci sarà tempo fino al 30 novembre di questo stesso anno.

La richiesta è da farsi all’INPS se la partita IVA è iscritta a qualche casa previdenziale gestita dall’INPS (artigiani e commercianti, gestione separata, ecc.) oppure ad altra cassa professionale di iscrizione (ad esempio l’avvocato iscritto alla Cassa Forense deve presentare richiesta a questa cassa).

Nel caso di doppia iscrizione, ad esempio di chi è iscritto sia all’INPS sia ad altra cassa, la richiesta è da farsi esclusivamente all’INPS.

Ad ogni modo per avere i due bonus è necessario che sia rispettato un requisito reddituale. Per il bonus 200 euro partita IVA è richiesto che il reddito personale 2021 non risulti superiore a 35.000 euro. Per quello di 150 euro, invece, il reddito personale 2021 non deve essere superiore a 21.000 euro.

Come verificare il requisito reddituale e le altre condizioni

Per verificare se il requisito del reddito è rispettato, occorre attenersi alle indicazioni fornite dall’INPS nella Circolare n. Circolare n. 103 del 26 settembre 2022. In tale occasione, l’istituto nazionale di previdenza sociale ha chiarito che è sufficiente controllare la voce del reddito complessivo, come rilevato nel modello “Redditi Persone fisiche 2022”, dato dalla sommatoria di redditi contenuta nel quadro RN, rigo RN1 colonna 1, al netto dei contributi previdenziali obbligatori e del reddito fondiario dell’abitazione principale (rigo RN 2).

Allo stesso tempo, tuttavia, per il bonus 200 euro partita IVA l’Inps dimentica indicazioni per i forfettari e coloro che sono in regime di vantaggio.

Oltre al requisito reddituale, per il bonus 200 euro partita IVA (e quello di 150 euro) è richiesto anche il rispetto di questi ulteriori requisiti:

  • non bisogna aver già beneficiato del bonus come dipendente o pensionato
  • essere iscritto, alla data del 18 maggio 2022, alla forma di previdenza obbligatoria
  • la partita IVA deve risultare attiva alla data di entrata in vigore del decreto Aiuti, ossia al 18 maggio 2022 (quindi, niente bonus 200 euro partita IVA per chi ha aperto dopo il 18 maggio 2022).

Bonus 200 euro partita IVA, il professionista cancellato dalla cassa

Tutti i requisiti devono essere autocertificati dal richiedente nella procedura web attraverso cui dovrà presentare la domanda.

Un caso particolare potrebbe, ad esempio, essere quello di un professionista iscritto alla cassa previdenziale obbligatoria fino a settembre 2022, data della cancellazione dall’Albo. Lo stesso soggetto poi è stato assunto per altro impiego dal mese di ottobre 2022. Quindi, ad oggi è un lavoratore dipendente.

In una situazione di questo tipo, la Cassa Forense (quella degli avvocati) nelle FAQ bonus 200 euro partita IVA pubblicate sul proprio sito istituzionale ha chiarito che il professionista può fare domanda per il contributo alla cassa stessa poiché è soddisfatto il requisito dell’iscrizione al 18 maggio 2022. Ovviamente il tutto nel rispetto degli altri requisiti richiesti (tra cui quello reddituale).

Per il bonus 150 euro, invece, il soggetto di cui all’esempio non dovrà preoccuparsi in quanto gli sarà pagato in busta paga a novembre 2022 se ne ha diritto.