Secondo molti osservatori, il bonus 200 euro previsto con il decreto aiuti è una misura sicuramente giusta ma parziale. Il problema è che si tratta di un contributo una tantum, che, nel complesso, non riuscirà a coprire (nemmeno lontanamente) i rincari dei prezzi e dell’energia che si stanno registrando in questo periodo. Ed è così che si inizia a parlare di rendere questo bonus una misura strutturale, un po’ come un nuovo bonus Renzi. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Bonus 200 euro, cos’è e a chi spetta?

Il bonus, sostanzialmente, consiste in un contributo una tantum da 200 euro a favore dei cittadini con un reddito inferiore a 35 mila euro.

Il contributo è stato istituito dal governo per aiutare le famiglie in difficoltà economica a causa dell’aumento dei prezzi e dell’energia elettrica causati, soprattutto, dal conflitto tra Russia e Ucraina.

Come già detto in apertura, il bonus 200 euro andrà a un’ampissima platea di beneficiari: lavoratori, pensionati, disoccupati ecc.

Soltanto qualche settimana fa, Unimpresa, attraverso un comunicato stampa, aveva definito il bonus 200 euro come “un sollievo momentaneo e comunque non sufficiente a coprire gli aumenti dei prezzi”.

“Con l’inflazione al 6,5% già adesso, spiegava Unimpresa, ogni famiglia dovrà spendere circa 1.950 euro l’anno in più. I 200 euro annunciato dal governo (…) coprono solo il 10 per cento della spesa in più provocata dall’inflazione e quindi dall’aumento di tutti i prezzi”.

Così, da più parti, si chiede un intervento più deciso da parte del governo.

La misura può diventare un nuovo bonus Renzi?

Il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, ha di recente dichiarato che “servono interventi economici non solo più importanti, ma servono soprattutto interventi strutturali che siano stabili e durino nel tempo”.

In questi giorni, inoltre, anche il segretario nazionale della Uil Pensionati, Carmelo Barbagallo, si è espresso in merito al bonus 200 euro. Per Barbagallo, si tratta di una misura giusta, anche se parziale.

Per i pensionati, in particolare, il bonus non lo aveva dato neanche Renzi, con il suo contributo da 80 euro.

Ad ogni modo, ha proseguito il segretario nazionale della Uil pensionati, tutto ciò che è provvisorio nel nostro Paese dovrebbe diventare stabile, soprattutto questi 200 euro. “Una pensione di 2 milioni di lire era una signora pensione, una pensione di meno di mille euro è una pensione che per chi ha un mutuo, un affitto, per chi fa da ammortizzatore sociale per la famiglia, non basta”.