Quale differenza c’è tra gli impiegati del settore del commercio e quelli del settore dell’industria ai fini del bonus 200 euro?

Tale aspetto è stato analizzato dai Consulenti del lavoro che si sono soffermati sulla normativa di cui al D.L. 50/2022, c.d. decreto Aiuti, con uno specifico approfondimento.

Anche noi ci eravamo già occupati della tematica con l’articolo Bonus 200 euro. Così lo prende anche chi guadagna tanto.

Il bonus 200 euro per i dipendenti

Prima di analizzare quanto detto in premessa, vediamo quali requisiti deve rispettare il lavoratore dipendente per prendere il bonus 200 euro.

La prima variabile da considerare è la spettanza dell’esonero contributivo previsto dall’ultima legge di bilancio (Legge n°234/2021).

In particolare, l’art.31 del decreto Aiuti, prevede che il bonus spetti:

ai lavoratori dipendenti di cui all’articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, non titolari dei trattamenti di cui all’articolo 32 e che nel primo quadrimestre dell’anno 2022 hanno beneficiato dell’esonero di cui al predetto comma 121 per almeno una mensilità.

Dunque, il bonus 200 euro sarà riconosciuto nella busta paga di luglio ai lavoratori dipendenti ai quali:

  • spetta l’esonero contributivo sui contributi IVS (0,80%),
  • in forza di una retribuzione imponibile previdenziale non ecceda mensilmente l’importo di 2.692 euro.

Per prendere il bonus 200 euro, è sufficiente che il suddetto esonero spetti anche per un solo mese del primo quadrimestre 2022. Infatti, il bonus sarà riconosciuto anche anche se lo stipendio è aumentato.

Inoltre, il lavoratore dipendente deve dichiarare al datore di lavoro di non aver diritto al bonus ad altro titolo. Ciò può avvenire anche con un’autocertificazione, ex DPR 445/2000.

Il settore di appartenenza fa la differenza

Come detto in premessa, ai fini della spettanza del bonus, ci possono essere delle differenze tra gli impiegati del settore del commercio e quelli del settore dell’industria.

Abbiamo visto che malattia, maternità e congedi parentali, possono incidere sulla spettanza del bonus.

Nel senso che possono determinare o meno il superamento della soglia di 2.692 euro che da diritto all’esonero contributivo. Esonero contributivo alla cui spettanza è legato il riconoscimento del bonus 200 euro. Infatti, il Governo ha previsto come discriminante al fine del riconoscimento del bonus, non il reddito complessivo del dipendente, ma la spettanza o meno del suddetto esonero contributivo. Esonero collegato alla retribuzione imponibile previdenziale del lavoratore.

Ad ogni modo, soffermandoci sui giorni di malattia, i Consulenti del lavoro hanno evidenziato la disparità di trattamento tra due lavoratori con la qualifica di impiegato, e con la stessa retribuzione, ma, operanti in settori diversi, (uno nel commercio, l’altro nell’industria).

In caso di malattia, infatti, per l’impiegato del commercio vi sarà l’intervento dell’Inps, con conseguente riduzione dell’imponibile previdenziale; per l’impiegato del settore industria, invece, essendo la malattia interamente a carico del datore di lavoro, l’indennità corrisposta sarà totalmente imponibile.

Si tratta di un aspetto molto importante che potrebbe portare molti lavori del settore industria a non percepire il bonus 200 euro.

Il Governo dovrebbe tenere conto di tali aspetti, intervento in fase di conversione in legge del decreto Aiuti.