I lavoratori dipendenti devono presentare apposita autocertificazione al datore di lavoro per attestare il possesso dei requisiti richiesti dal legislatore per ricevere il bonus 200 euro in busta paga. Anche se il D.L. 50/2022, c.d. decreto Aiuti, non prevede una tempistica precisa per la presentazione dell’autocertificazione/autodichiarazione in azienda, è ragionevole pensare che questa vada consegnata prima dell’accredito del bonus.

Altrimenti il datore di lavoro non avrebbe alcuna legittimazione ad effettuare l’accredito in busta paga.

Detto ciò, cosa succede laddove il lavoratore presenti l’autodichiarazione in ritardo?

Ecco la risposta.

Il bonus 200 euro e l’autodichiarazione da presentare in azienda

I lavoratori dipendenti riceveranno il bonus 200 euro nella busta paga di luglio.

A tal fine è necessario che:

  • in almeno uno dei mesi del primo quadrimestre abbia avuto diritto all’esonero contributivo dello 0,80% di cui a comma 121 della Legge n°234/2021, Legge di bilancio 2022,
  • presenti in azienda un’autodichiarazione con la quale attesta di non aver diritto al bonus ad altro titolo ossia pensionato, lavoratore autonomo occasionale, ecc.

Non è chiaro se oggetto dell’autocertificazione sia anche l’effettiva spettanza del suddetto esonero contributivo.

Tuttavia, nel modello ufficiale dei Consulenti del lavoro, il lavoratore dipendente può attestare di:

  • avere diritto all’indennità una tantum per i lavoratori dipendenti di 200 euro prevista dall’articolo 31 del D.L. n. 50/2022, da erogare per il tramite del datore di lavoro nel mese di luglio 2022, in quanto non risulta titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18 del D.L. n. 50/2022;
  • non aver diritto, o comunque si impegna a non dichiarare ad altri datori di lavoro di averne diritto, ulteriori indennità di cui all’articolo 31 del D.L. n. 50/2022 in quanto consapevole che a ciascun avente diritto l’indennità spetta una sola volta;
  • aver beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,8% previsto dall’articolo 1, comma 121, della Legge n. 234/2021 nel primo quadrimestre 2022 per almeno una mensilità (eventuale per coloro che non risultavano in forza nel primo quadrimestre 2022).

La tardiva presentazione dell’autodichiarazione

Nel messaggio n° 2505 l’Inps ha chiarito meglio le tempistiche di accredito del bonus 200 euro.

In particolare:

  • la retribuzione nella quale riconoscere l’indennità da parte dei datori di lavoro è quella di competenza del mese di luglio 2022, oppure,
  • in ragione dell’articolazione dei singoli rapporti di lavoro (ad esempio, part-time ciclici) o della previsione dei CCNL, quella erogata nel mese di luglio del corrente anno, seppure di competenza del mese di giugno 2022.

Il rapporto di lavoro, in ogni caso, deve sussistere nel mese di luglio 2022.

Detto ciò, il decreto aiuti non individua una scadenza precisa entro la quale deve essere presentata  ‘autocertificazione rispetto all’accredito del bonus.

Come detto in premessa, è ragionevole pensare che questa vada consegnata prima dell’accredito del bonus.

Altrimenti il datore di lavoro non avrebbe alcuna legittimazione ad effettuare l’accredito in busta paga.

Da qui, noi di Investire Oggi riteniamo che un’autocertificazione tardiva non permetterebbe al datore di lavoro di effettuare l’accredito del bonus nei termini dettati dall’Inps e dalla norma.

Ad ogni modo, sarebbe ingiusto non riconoscere il bonus 200 euro ad un lavoratore dipendente che rispetta tutti i requisiti di legge. Seppur in presenza di un’autocertificazione tardiva.

Sarebbe comunque necessario un chiarimento ufficiale da parte dell’Inps.