Il bonus 200 euro che arriverà a luglio riguarderà una platea molto grande, anche più estesa di quella inizialmente prevista. La notizia è stata lanciata in maniera un po’ caotica. Questo, unito ai cambiamenti in corsa prima dell’approvazione stessa di quello che originariamente era un bonus pensione e busta paga, ha creato qualche confusione. In redazione arrivano quotidianamente richieste di informazioni in merito ai requisiti di reddito, all’accredito automatico o previa domanda del bonus etc. E’ sicuramente la misura che più sta interessando l’opinione pubblica.

Chi lo critica punta il dito anche contro questo effetto catalizzatore: uno specchietto per le allodole? Del resto è impensabile che un’erogazione una tantum possa risolvere i problemi economici conseguenti al caro bollette. Proprio prendendo spunto da questa riflessione rispondiamo ad un quesito di un lettore che potrebbe riguardare molti altri utenti.

La spendibilità di questa somma è libera? Ovvero: Il bonus 200 euro può essere speso come meglio si crede oppure ci saranno articoli vietati come avviene con la lista di acquisti non ammessi con il reddito di cittadinanza? Un dubbio più che lecito alla luce di quanto premesso. Se anche tu ti stai chiedendo in che modo potrai spendere il bonus da 200 euro, una volta appurato che lo riceverai, continua a leggere.

A chi spetta il bonus 200 euro: ultimissime novità

All’annuncio del bonus 200 euro nel Decreto Aiuti, fatto da Draghi il 2 maggio scorso, si era parlato di un aiuto per lavoratori dipendenti e pensionati. E infatti, stando alle prime indicazioni, il bonus 200 euro spetta in busta paga e sulla pensione, con accrediti diretti e senza domanda. A tutti coloro che non superano i 35 mila euro di reddito. Una platea abbastanza ampia dunque. Alla quale, nei giorni scorsi, sono stati aggiunti, fermo restando il requisito del reddito (attenzione si parla di reddito e non di Isee per il tetto):

  • colf e badanti;
  • autonomi a partita IVA;
  • percettori del reddito di cittadinanza;
  • disoccupati beneficiari di Naspi.

Se appartieni ad una di queste ultime categorie ti consigliamo di seguire gli aggiornamenti in merito alle modalità di accredito visto che non sussiste una busta paga o un cedolino pensioni.

Perché il bonus è di 200 euro per tutti?

Qualcuno ha criticato anche l’importo, 200 euro per tutti. Non sarebbe stato più equo prevedere delle fasce di bonus diverse in base al reddito? La spiegazione è duplice:

  1. 200 euro è l’inflazione stimata per il caro prezzi conseguente alla guerra Russia-Ucraina;
  2. questa cifra permette, sembrerebbe, al Governo di non spendere nulla. Infatti i fondi saranno ricavati dall’aumento della tassa sugli extra profitti delle aziende dell’energia.Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha infatti spiegato che saranno stanziati “6 miliardi per finanziare trasferimenti capitali di 200 euro per pensionati e lavoratori” e che i soldi saranno “finanziati con il proseguimento del prelievo straordinario su imprese produttrici, importatrici e rivenditrici di energia elettrica, gas e prodotti petroliferi per i quali si prevede un ulteriore prelievo del 15% sulla medesima base imponibile definita nel precedente intervento”.

200 euro contro il caro bollette

Abbiamo visto dunque due fattori importanti: perché è stato previsto questo bonus una tantum e perché l’importo è stato fissato proprio a 200 euro. Questi elementi ci portano ad inquadrare il dubbio da cui siamo partiti: il bonus 200 euro può essere speso liberamente? Il dubbio abbastanza diffuso è che la spendibilità sia limitata solo allo scopo per cui sono stati stanziati, quindi bollette. O al massimo coprire l’aumento dei costi di benzina o nei supermercati.

Come si potrà spendere il bonus 200 euro?

Chiariamo in realtà che, proprio perché l’aumento dei prezzi è generale, non ci sono vincoli alla spesa dei 200 euro. Puoi comprarci quello che vuoi. Del resto, trattandosi di un accredito diretto e non di voucher o di una carta ricaricabile, sarebbe stato molto difficile controllare.

Anche questo punto non è esente da critiche. C’è chi fa notare che potrebbero andare a persone che ci compreranno cellulari o altri beni non di prima necessità. Del resto però il limite di reddito serve proprio ad inquadrare chi ne ha bisogno. Forse andava fissato più basso? Ma l’aumento dei prezzi sta pesando su tutte le famiglie anche quelle di ceto medio.