Il lavoratore dipendente può rifiutare il bonus 200 euro busta paga. Basta che non presenti in azienda il modello di autocertificazione requisiti. Per i dipendenti pubblici, invece, l’indennità sarà del tutto automatica. Sarà il ministero a verificare la sussistenza dei requisiti e, quindi, ad autorizzare il pagamento.

In redazione è, tuttavia, giunto questo quesito.

Il dipendente che rifiuta di ricevere il bonus 200 euro busta paga a luglio, potrà poi recuperarlo nel Modello 730/2023 (anno d’imposta 2022), come avviene ad esempio per il bonus IRPEF di 100 euro (ex bonus Renzi)?

Per rispondere dobbiamo richiamare la normativa di riferimento.

Bonus 200 euro busta paga, il lavoratore deve autorizzare

E’ l’art. 31 del decreto Aiuti a disciplinare il bonus 200 euro busta paga per i lavoratori dipendenti. Sarà pagato, una tantum (una sola volta), sulla retribuzione di luglio, dal datore di lavoro che poi lo recupera con la compensazione.

Per averlo, i dipendenti privati devono consegnare in azienda il modulo autodichiarazione bonus 200 euro. Con esso, il lavoratore (sotto la propria responsabilità) dichiara di avere i requisiti per l’indennità. In dettaglio, nel modello il dipendente autocertifica di:

  • non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18 del medesimo decreto Aiuti (reddito cittadinanza, NASPI, pensione, ecc.)
  • aver beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,8% previsto dall’articolo 1, comma 121, della Legge n. 234 del 2021 nel primo quadrimestre 2022 per almeno una mensilità (eventuale per coloro che non risultavano in forza nel primo quadrimestre 2022)
  • impegnarsi a non dichiarare ad altri datori di lavoro di averne diritto al bonus (che, infatti, spetta una sola volta anche in caso di più rapporti di lavoro).

Il rifiuto dell’indennità ed il recupero nel 730

Si intuisce, dunque, che laddove il lavoratore non abbia certezza di possedere i requisiti e non voglia ricevere il bonus 200 euro, è sufficiente che questi non consegni la menzionata autocertificazione in azienda. In questo modo evita il rischio di doverlo poi restituire.

L’art. 31 del decreto Aiuti, tuttavia, non prevede poi alcuna possibilità di recuperarlo se il lavoratore ora lo rifiuta. Quindi, salvo cambi di rotta, niente recupero nel Modello 730 come, invece, può accadere per l’ex bonus Renzi (oggi bonus IRPEF 100 euro).

Nessun problema si pone per i dipendenti pubblici. Per loro, infatti, come anticipato, il bonus 200 busta paga sarà del tutto automatico, senza necessità di autocertificazione (art. 36 decreto Semplificazioni). Sarà uno scambio di informazioni tra gli enti ad individuare, in maniera automatizzata, i beneficiari (sulla base dei requisiti).