Il bonus 200 euro una tantum, come ormai sappiamo, è un contributo che spetta a un’ampissima platea di beneficiari. Lo stesso, nella maggior parte dei casi, è già stato erogato a luglio, ma alcune categorie lo riceveranno soltanto a ottobre, previo invio delle relative istanza. Un caso particolare è quello dei professionisti, i quali, a settembre, dovranno farne richiesta con tanto di click day. Seppur i fondi stanziati sembrerebbero sufficienti a coprire tutte le domande, non c’è alcuna garanzia in tal senso. Alcuni professionisti, dunque, rischiano di rimanere esclusi.

Vediamo meglio cosa sta succedendo.

Bonus 200 euro autonomi, c’è un limite di spesa totale

L’articolo 33 del decreto aiuti prevede l’istituzione di un fondo per l’indennità una tantum per i lavoratori autonomi e i professionisti, con una dotazione finanziaria di 500 milioni di euro per l’anno 2022, che costituisce il relativo limite di spesa. Tale dotazione è destinata a finanziare il riconoscimento dell’indennità una tantum ai:

  • lavoratori autonomi;
  • professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS);
  • altri professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.

Il decreto Aiuti bis ha poi rifinanziato tale misura con ulteriori 100 milioni di euro. In totale, dunque, il fondo messo a disposizione è pari a 600 milioni di euro.

Il bonus 200 euro spetta una sola volta e a condizione che non si superi il limite reddituale di 35 mila euro.

Per i professionisti sarà click day

Di recente, è stato firmato il decreto attuativo del ministero del Lavoro, che fornisce le istruzioni per l’accesso al contributo in argomento.

Come si temeva, i professionisti dovranno effettuare la domanda per il bonus 200 euro a settembre, con l’ormai consueto click day.

Il decreto non fissa la data esatta a partire dalla quale potranno essere effettuate le richieste. Questa sarà poi comunicata dall’INPS e dalle Casse private in un secondo momento.

Ricordiamo che le risorse sono limitate e che quindi qualcuno potrebbe rimanere escluso dall’erogazione del contributo.

Di questi 600 milioni di euro, soltanto 95,6 milioni sono destinati ai professionisti ordinistici.

Tuttavia, secondo i tecnici del ministero, tali risorse dovrebbero essere sufficienti per coprire tutte le domande. Vi terremo informati sugli sviluppi di questa vicenda.