Per avere il bonus 200 euro busta paga, il lavoratore dipendente non dovrà fare nessuna richiesta al datore di lavoro. Il tutto sarà automatico. C’è un “però” da considerare.

Bisogna, comunque, effettuare un adempimento, senza il quale si rischia di non percepire il beneficio.

Il bonus 200 euro, ricordiamo, è quello “una tantum” previsto dal decreto Aiuti (art. 31 decreto-legge n. 50 del 2022). Spetta ad una serie di soggetti (l’elenco ufficiale bonus 200 euro è completo), tra cui anche i lavoratori dipendenti.

Per quest’ultima categoria, ai fini del beneficio, oltre al requisito reddituale (una retribuzione mensile imponibile non superiore a 2.692 euro) è altresì richiesto che

  • il lavoratore non sia anche titolare di una o più delle prestazioni indiate all’art. 32 dello stesso decreto Aiuti).

Si tratta, ad esempio, di pensione, NASPI, reddito di cittadinanza, ecc.

Cosa fare per avere il bonus 200 euro busta paga

Come detto il lavoratore dipendente riceve automaticamente il bonus 200. Il datore di lavoro lo anticipa in busta paga e poi lo recupera nella forma della compensazione (quando dovrà versare imposte).

Il dipendente non deve fare nessuna domanda. L’importo sarà dato sulla mensilità di luglio 2022. Tuttavia, il lavoratore se non vuole perdere il bonus 200 euro busta paga deve consegnare un’autodichiarazione al proprio datore.

Bonus 200 euro busta paga, l’autodichiarazione

In tale autodichiarazione egli autocertifica di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18 del medesimo decreto Aiuti. In pratica in quello modello il dipendente indica di non essere titolare di:

  • trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria
  • pensione o assegno sociale
  • pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e  sordomuti
  • trattamenti di accompagnamento alla pensione
  • retribuzione da lavoro domestico (colf e badanti)
  • reddito di cittadinanza
  • NASPI e Dis-Coll
  • rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • redditi da lavoro stagionale; lavoratori dello spettacolo; lavoro autonomo (privo di partita iva); da incaricato alle vendite.

Il datore di lavoro, dunque, riconoscerà il beneficio solo previa acquisizione di tale autocertificazione.