Il nuovo bonus 150 euro pensionati, introdotto con il decreto Aiuti ter, funzionerà come quello 200 euro pagato a luglio 2022 e previsto con il primo decreto Aiuti.

Anch’esso, quindi:

  • sarà pagato direttamente dall’INPS sul cedolino pensione (non ci sarà necessità di fare alcuna domanda)
  • è una tantum (quindi, per una sola volta)
  • sarà esente IRPEF e non concorrerà all’ISEE.

Il pagamento, da quando annunciato, ci sarà a novembre 2022.

Come i 200 euro, anche il bonus 150 euro pensionati spetterà ai titolari di:

  • uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria
  • pensione o assegno sociale
  • pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti (quindi, bonus 150 euro anche per la 104)
  • indennità di accompagnamento.

Cambia, invece, il requisito reddituale.

Mentre i 200 euro sono stati pagati ai pensionati che hanno avuto un reddito personale 2021 non superiore a 35.000 euro. I 150 euro, invece, spetteranno ai pensionati che nel 2021 hanno avuto un reddito personale non superiore a 20.000 euro.

Bonus 150 euro pensionati, ok alla reversibilità

Come il bonus 200 euro, il bonus 150 euro pensionati sarà pagato anche a chi ha la c.d. pensione di reversibilità, ossia la pensione pagata ai familiari superstiti nel momento in cui il pensionato viene a mancare per decesso.

Ricordiamo che hanno diritto alla pensione di reversibilità:

  • il coniuge o l’unito civilmente
  • il coniuge divorziato a condizione che sia titolare dell’assegno divorzile, che non sia passato a nuove nozze e che la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio
  • i figli
    • minorenni alla data del decesso del pensionato
    • inabili al lavoro e a carico del pensionato al momento del decesso, indipendentemente dall’età
    • maggiorenni studenti, a carico del pensionato al momento del decesso, che non prestino attività lavorativa, che frequentano scuole o corsi di formazione professionale equiparabili ai corsi scolastici, nei limiti del 21° anno di età
    • maggiorenni studenti, a carico del pensionato al momento del decesso, che non prestino attività lavorativa, che frequentano l’università, nei limiti della durata legale del corso di studi e non oltre il 26 anno di età.

La pensione di reversibilità con più titolari

Anche per il bonus 150 euro pensionati dovrebbe valere il chiarimento dato dall’INPS nella Circolare n. 73 del 24 giugno 2022.

Qui, con riferimento al bonus 200 euro fu chiarito che in caso di soggetti contitolari di pensione ai superstiti, il bonus deve essere corrisposto a ciascun contitolare in misura intera, con verifica reddituale personale.

Quindi, ad esempio, se due figli superstiti sono contitolari della pensione di reversibilità del padre deceduto, ciascuno di essi (nel rispetto del requisito reddituale dei 20.000 euro) avrà diritto a 150 euro.