Il nuovo bonus 150 euro, istituito con il decreto Aiuti ter, spetterà ai lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati e disoccupati. Si tratta di una misura del tutto simile al precedente bonus 200 euro, ma con un importo e una platea di beneficiari differenti.

Anche in questo caso, il contributo dovrebbe essere erogato in via automatica ai lavoratori dipendenti, ma dietro presentazione di una certificazione che attesti di essere in possesso dei requisiti previsti dalla norma. In un solo caso, il lavoratore dipendente è esonerato dalla presentazione di tale dichiarazioni.

Vediamo meglio di cosa si tratta.

Bonus 150, cos’è e a chi spetta

Con il decreto Aiuti ter è stato istituito anche un nuovo bonus 150 euro una tantum a favore dei soggetti in difficoltà economica a causa dell’impennata dell’inflazione di questi tempi. Impennata dei prezzi dovuta, principalmente, all’attuale conflitto in Ucraina.

Come già detto in apertura, si tratta di un contributo simile al precedente bonus 200 euro, ma, oltre all’importo, sarà diversa anche la platea dei potenziali beneficiari.

Il contributo, infatti, sarà erogato solamente ai soggetti con redditi inferiori a 20 mila euro lordi annui. La misura dovrebbe interessare una platea di 22 milioni di persone. Il bonus 200 euro, invece, era destinato ai redditi fino a 35 mila euro.

Anche in questo caso, il bonus 150 euro sarà erogato ai lavoratori (dipendenti e autonomi), pensionati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, lavoratori domestici (colf e badanti).

Chi sono i dipendenti esonerato dalla presentazione della certificazione?

I criteri e le modalità di erogazione del bonus 150 euro differiscono a seconda dei destinatari. Per i lavoratori dipendenti, il contributo viene erogato direttamente in busta paga dal proprio datore di lavoro, previa presentazione dell’apposita certificazione con la quale il lavoratore dichiara di essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • non essere titolare di uno o più trattamenti pensionistici;
  • non appartenere a un nucleo familiare percettore di Reddito di cittadinanza;
  • non essere destinatario di un altro bonus 150 euro;
  • Avere una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non superiore a 1.538 euro.

come spiegato da FiscoOggi.it, la rivista online dell’Agenzia delle entrate:

“dovrebbe essere confermato l’esonero dalla certificazione per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni i cui servizi di pagamento sono gestiti dal sistema informatico NoiPa del ministero dell’Economia e delle finanze.

Il condizionale è d’obbligo”.

Per il bonus 200 euro, infatti, la specifica esclusione è arrivata soltanto in un secondo momento, con la pubblicazione del “decreto Semplificazioni fiscali”. Ovviamente vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda.