I beneficiari della Legge 104 riceveranno il bonus 150 euro approvato con il decreto aiuti ter? Chi sono gli esclusi dall’indennità una tantum prevista dal governo (in aggiunta ai 200 euro già approvati prima dell’estate)? Quali i requisiti richiesti e le condizioni che ne inficiano il riconoscimento?

Facciamo chiarezza.

Bonus 150 euro ai beneficiari della 104: i requisiti richiesti

Ad oggi, il riconoscimento o meno del bonus 150 euro dipende prevalentemente dalla situazione reddituale del soggetto. Lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati e disoccupati avranno diritto all’indennità una tantum del governo se il loro reddito complessivo risulta essere minore a una determinata soglia.

L’intervento fa seguito a un periodo di forte crisi, per cui si è deciso di intervenire riconoscendo un contributo economico a chi si è trovato in difficoltà a causa dell’aumento dei prezzi. Proprio per questo motivo, inizialmente e prima dell’approvazione, si era parlato in generale di un bonus per categorie “fragili”.

Salvo ulteriori interventi del nuovo esecutivo in carica, quindi, il bonus 150 spetta anche ai titoli di 104, purché rispettino il requisito reddituale.

Indennità una tantum per i lavoratori dipendenti titolari della 104: i requisiti per avere accesso al bonus 150 euro

Il decreto aiuti ter, quando parla di bonus 150 euro ai lavoratori dipendenti, non fa una distinzione tra titolari di 104 e non.

Quello che è stato stabilito dal legislatore, infatti, è che: “Ai lavoratori dipendenti, con esclusione di quelli con rapporto di lavoro domestico, aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro, e che non siano titolari dei trattamenti di cui all’articolo 19, è riconosciuta per il tramite dei datori di lavoro, nella retribuzione erogata nella competenza del mese di novembre 2022, una somma a titolo di indennità una tantum di importo pari a 150 euro”.

L’indennità è riconosciuta anche nei casi in cui il lavoratore sia interessato da eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), ma spetta a tutti i dipendenti una sola volta, anche nel caso in cui siano titolari di più rapporti di lavoro.

Inoltre, non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile e non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali.

Quali sono i requisiti richiesti a chi è beneficiario della 104

Come per i lavoratori dipendenti titolari di 104, anche per tutte le altre categorie valgono i requisiti generali stabiliti dal decreto aiuti ter per il bonus 150. A prescindere che sia un professionista, un pensionato o che faccia parte di qualsiasi altra categoria contributiva, l’indennità è riconosciuta in favore dei soggetti:

  • residenti in Italia, titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti;
  • a cui spettano trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 1° ottobre 2022.

In tutti questi casi, però, il versamento dei 150 euro spetta solo se risulta un reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l’anno 2021 a 20 mila euro.

Se i titolari di 104 si trovano in una o più di queste condizioni, allora sarà l’INPS A corrisponde d’ufficio nel mese di novembre 2022 un’indennità una tantum.