Con tutti i numeri che bisogna scrivere ogni volta che si deve fare un bonifico l’errore sembra essere sempre dietro l’angolo. Il risultato, in caso di errore di un bonifico, è che la somma destinata ad una persona o una società arrivi per sbaglio ad un’altra.

Come comportarsi, quindi, quando si fa un bonifico bancario errato o se ne riceve uno per errore?

Se per errore si fa un bonifico online e ci si accorge subito dello sbaglio è possibile rimediare annullandolo.

Se si riesce ad annullare il bonifico errato il giorno stesso si evita che la pratica di trasferimento inizi; dopo, infatti, il bonifico non può più essere annullato. Cosa succede, quindi, se non si riesce a bloccare il bonifico per tempo? Le banche sono tenute ad osservare una procedura ovvero controllare che i dati del destinatario coincidano con iban fornito. Se gli estremi non coincidono la banca che riceve il denaro non lo dovrebbe accettare e dovrebbe, quindi, respingere il bonifico che torneranno, in questo modo, sul conto corrente dell’ordinante. Nel caso, invece, la banca non abbia osservato la procedura ed abbia accreditato i soldi sul conto corrente errato per restituire la somma accredita ci vorrà il consenso dell’intestatario del conto poichè la legge stabilisce che “una volta ricevuto dal prestatore di servizi di pagamento del pagatore (cioè dalla banca che ha effettuato il bonifico), l’ordine non può essere revocato dall’utilizzatore” senza il suo consenso.

Cosa fare se per errore si riceve un bonifico?

Quando arriva un bonifico inaspettato la prima cosa che bisogna chiedersi è se non sia frutto di un errore perchè far finta di nulla e tenersi la somma potrebbe avere risvolti penali. Chi ha disposto il pagamento per errore ha diritto di ricevere indietro la somma che il beneficiario ha ricevuto senza averne diritto.

D’altro canto, però, chi lo riceve potrebbe incorrere in un indebito oggettivo e proprio per questo dovrebbe dare il suo consenso per la restituzione della somma. Se non lo facesse, chi ha disposto il bonifico potrebbe rivolgersi al Tribunale per avviare un azione civile. Il rischio per chi nega il consenso alla restituzione del denaro è quello di un’imputazione di appropriazione indebita la cui pena prevista è la reclusione fino a 3 anni e una multa fino 1 032 euro.