L’INPS ha completato i relativi controlli sui collaboratori sportivi percettori dei bonus covid e ha trasmesso a Sport e Salute un elenco dei soggetti originariamente beneficiari dell’indennità, ex articolo 27 del decreto Cura Italia, che sono risultati non avere i requisiti legislativamente previsti per l’erogazione da parte dell’INPS. Per tali soggetti, pertanto, l’INPS avvierà il recupero delle somme corrisposte.
Quanto detto è stato reso noto dalla stessa Sport e Salute, con il comunicato stampa del 16 marzo 2021. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Bonus covid ai collaboratori sportivi, i controlli di sport e salute

Sport e salute, si legge nel comunicato sopracitato, ha già svolto, per le posizioni rientranti nella comunicazione dell’INPS, le verifiche inerenti la sussistenza dei requisiti di legge per l’eventuale erogazione dell’indennità di Sport e Salute.
Nei prossimi giorni, la Società invierà a ciascuno di questi soggetti una mail con le istruzioni per la conferma dei requisiti delle mensilità che non sono state erogate a causa dell’incoerenza con i dati comunicati dall’INPS.
Inoltre, verrà verificato se, al momento della presentazione della domanda a Sport e Salute, avessero già percepito l’indennità dall’INPS. In tal caso, non avranno diritto a ricevere l’indennità di Sport e Salute.

Le indennità non sono cumulabili

Ai soggetti già percettori dell’indennità INPS, al momento della presentazione della domanda nella piattaforma di Sport e Salute, saranno revocati gli eventuali benefici già erogati nonché sarà loro vietato accedere ai “contributi, finanziamenti e agevolazioni per un periodo di 2 anni decorrenti da quando l’amministrazione ha adottato l’atto di decadenza”.
Per i soggetti presenti nell’elenco dell’Inps, ma che “non avevano ancora percepito l’indennità dell’Istituto al momento della presentazione della domanda a Sport e Salute, si continuerà la verifica dei requisiti e, in caso positivo, verranno erogate le mensilità mancanti”.

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